Apple sta considerando azioni legali per indurre l’amministrazione Trump a revocare il recente ordine esecutivo sull’immigrazione, ha dichiarato Tim Cook al Wall Street Journal in una nuova intervista. La notizia arriva dopo che Microsoft, Amazon e altre aziende hanno divulgato dichiarazioni a supporto della lotta contro l’esecutivo nei giorni precedenti.
L’ordine, firmato Venerdì scorso, impedisce a tutti i rifugiati di entrare negli Stati Uniti d’America per 120 giorni, mette al bando i rifugiati Siriani per un periodo di tempo non definito e vieta ai cittadini di 7 paesi (Iran, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan e Yemen) di entrare negli USA. Sabato, Tim Cook ha inviato una email a tutti i dipendenti di Apple affermando che l’esecutivo “non è una politica approvata dalla società”.
Numerosi dipendenti Apple hanno contattato Cook raccontando di come il bando può influenzare negativamente le loro vite, ha dichiarato il CEO di Apple. Il colosso di Cupertino sta quindi considerando di intraprendere azioni legali per difendere i propri dipendenti e non solo. La decisione di opporsi all’esecutivo, ha dichiarato Cook, è stata molto semplice da prendere. Cook ha poi sottolineato l’importanza dell’immigrazione per la propria nazione e per la società: Apple non sarebbe mai nata se il padre Siriano di Steve Jobs non avesse avuto l’opportunità di entrare negli Stati Uniti d’America.
Oltre alle azioni legali, i dipendenti Apple continuano ad effettuare donazioni a sostegno degli immigrati. Altre società stanno invece mettendo in pratica metodi alternativi per opporsi all’esecutivo di Trump, come Airbnb, che sta permettendo a numerosi immigrati di alloggiare gratuitamente in alcuni appartamenti.
Via | MacRumors
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