Secondo il decreto firmato il 30 Dicembre, da Sandro Bondi, ministro dei Beni e delle attività culturali, qualsiasi nuovo device in arrivo sul commercio sarà colpito da una nuova tassa. “Equo compenso”, è questo il suo nome. Una somma che i produttori devono versare alla SIAE per permettere all’utente di copiare il proprio acquisto in maniera legittima.
Per ora la tassa è stata applicata soltanto su supporti (CD, DVD) e sui masterizzatori anche se, a breve, verrà esteso su tutti i prodotti aventi una qualsiasi memoria. Sicuramente l’azienda, SIAE, non potrà che ricavarne un ottimo profitto, visti già gli attuali 70 milioni di euro ricavati.
Con il nuovo anno e con l’estesa del decreto si arriverà circa, secondo una statistica, a 300 milioni e tutto questo potrebbe far pensare che i produttori dovranno scaricare questa spesa sui consumatori, aumentando il prezzo finale della merce in vendita. I dettagli dettati dal decreto sono, naturalmente, diversi per ogni prodotto. Nel caso dei cellulari, ad esempio, la somma per ogni singolo pezzo ammonta a 0,90 centesimi di euro. Per altri prodotti invece, come gli HDD, la tassa (in centesimi) sarà applicata in base al numero di GB.
Ecco alcune delle parole della società Altroconsumo:
Anche in altri Paesi europei c’è l’equo compenso, ma non a questi livelli e non esteso a così tanti prodotti. L’assurdo è che in Italia l’industria o i consumatori finanzieranno Siae anche per prodotti che non c’entrano nulla con la copia privata. O che c’entrano solo marginalmente. Impossibile, inoltre, usare l’hard disk di un decoder Sky per questi scopi. Eppure l’equo compenso si applicherà anche a tali prodotti.
La pubblicazione del decreto in via del tutto ufficiale, sulla Gazzetta Ufficiale, è prevista in questi giorni e subito dopo diventerà effettivo ed attivo. Vi terremo aggiornati!
Via | Repubblica.it
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