Come vi avevo precedentemente accennato, tutti i possessori di iPhone e iPod Touch si sono ribellati non appena Steve Jobs, amministratore delegato della Apple, ha confermato la possibiltà che la società californiana ha di controllare i nostri dispositivi in remoto.
Oggi ci giunge notizia che Adusbef e Federconsumatori hanno presentato un esposto al garante della privacy. Di seguito vi riporto due estratti del suddetto testo:
“Il sistema operativo intelligente nasconde un software che si attiva in automatico e si collega all’insaputa dell’utente ad un indirizzo internet gestito dalla Apple, per verificare se all’interno del sistema stesso fossero stati installati programmi diversi da quelli forniti dalla stessa Apple, quali videogame, enciclopedie,programmi per scrivere testi e per collegarsi alle radio tramite internet”.
Le due associazioni che tutelano i diritti dei consumatori ritengono che la Apple:
tramite un programma nascosto, decide quale debba essere l’uso del cellulare, quali strumenti utilizzare, con la finalita’ di ripulire dal software programmi sgraditi e non in linea con la politica di business, visto che ha venduto 60 milioni di applicazioni in un solo mese, dei circa duemila creati appositamente per iPhone, per un controvalore di 30 milioni di dollari. E’ come se al consumatore che acquista una qualsiasi merce, pagando il relativo costo per il suo utilizzo, venisse inserito di nascosto al proprio interno, una serie di restrizioni: all’automobilista viene impedito di fare il rifornimento di carburante a determinati marchi, al computer di collegarsi verso determinati siti, etc. Se gli utenti avessero conosciuto preventivamente, che all’interno degli iPhone, fossero stati secretati programmi in grado di spiare le attivita’ piu’ recondite dei cittadini, difficilmente avrebbero fatto la fila nei negozi per acquistare a caro prezzo un ‘piccolo fratellino’, in grado di decrittare gli usi ed i consumi di milioni di utenti.
[Fonte]
Grazie a Silvio Relli per la segnalazione.
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