Terry Lambert, ex ingegnere Apple, rispondendo a delle domane sul social Quora, racconta la sua esperienza riguardo i progetti (fra cui quello del primo iPhone) a cui ha lavorato durante i sette anni passati a Cupertino.
Lambert ha avuto un ruolo fondamentale all’interno di Apple per quanto riguarda principalmente il lato software avendo sviluppato autonomamente circa il 6% del codice del kernel di macOS, codice implementato successivamente anche in iOS.
L’ingegnere afferma di aver partecipato anche allo sviluppo del Project Purple (nome in codice originario di iPhone) come debugger e quindi parte del team responsabile della ricerca e della correzioni di errori riguardanti il software del dispositivo.
Come ormai noto da anni, Jobs era solito proteggere i suoi progetti con misure di sicurezza di gran lunga superiori a quelle che ci si aspetterebbe di trovare nel resto delle aziende di questo settore al fine di evitare qualsiasi fuga di notizie sensibili prima della presentazione ufficiale.
L’accesso ai laboratori in cui veniva progettato l’iPhone, ad esempio, era controllato e limitato solo a coloro che avevano le numerose autorizzazioni necessarie ma queste non comprendevano gli accessi alle stanze dei prototipi e dell’hardware lasciando agli addetti ai lavori la possibilità di accedere al progetto in remoto così da evitare la formulazione di ipotesi relative al design e al prodotto finito in generale.
Oltre a sistemi di sicurezza fisici, Jobs impose un tipo di organizzazione divisionale che consentiva ai vari team di lavorare esclusivamente ad una parte del progetto senza conoscerlo nella sua totalità fornendo nomi in codice differenti per ogni divisione e vietando ai dipendenti di parlarne con familiari o amici.
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