Smentiamo la notizia di qualche giorno fa, riportata da tutti i blog del mondo (compreso il nostro) relativa alla blacklist delle applicazioni. Innanzitutto devo dire che “l’illuminazione” viene da un commento di un nostro utente, Daniele, che ringraziamo
La storia è semplice (e John Gruber di Daring Fireball ce la spiega): Jonathan Zdziarski ha riportato su iPhone Atlas la notizia della blacklist che Apple avrebbe incluso nel sistema operativo dell’iPhone e che controllerebbe le applicazioni non autorizzate o dannose per bloccarle, persino se già pagate dall’utente. Si fa anche riferimento all’indirizzo iphone-services.apple.com/clbl/unauthorizedApps che si trova nel codice di iPhone
La realtà è che il suddetto URL fà soltanto riferimento all’uso del Core Location ( il ”clbl” nell’URL si riferisce a “Core Location Blacklist”), ed infatti si trova proprio all’interno di quel framework. E’ facilmente intuibile quindi che “non è una blacklist per disabilitare le applicazioni completamente, ma piuttosto specificatamente per prevenire che le applicazioni elencate abbiano accesso a Core Location – un’API che, per ovvie ragioni di privacy, è coperta da regole molto ferree nella guida SDK di iPhone.”
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