Cellebrite ha attirato l’attenzione su di sé negli ultimi anni grazie alle sue “tecniche” utili per accedere ai dati memorizzati su smartphone bloccati. Si pensava, infatti, che la società avesse collaborato con l’FBI per sbloccare l’iPhone dell’attentatore di San Bernardino, notizia poi smentita. Poche ore fa, ZDNet ha pubblicato un nuovo rapporto in cui rivela quanto siano potenti gli strumenti di Cellebrite.
Lo strumento UFED di Cellebrite viene utilizzato dai dipartimenti di polizia negli Stati Uniti, e ZDNet è riuscita ad ottenere informazioni davvero interessanti. I dati citati nel rapporto provengono da un iPhone 5 con iOS 8, non protetto da password.
Ebbene, il citato strumento in tali circostante è in grado di estrapolare tutti i dati presenti sullo smartphone in pochi secondi, scaricando tutti i contenuti presenti in memoria (messaggi, musica, app, note, registro delle chiamate e tanto altro ancora). Come se non bastasse, in alcuni casi, il tool è grado di recuperare anche i dati eliminati.
Ma attenzione, nemmeno con gli iPhone protetti da password c’è stare sicuri. UFED può infatti recuperare in breve tempo tutti i dati presenti su un iPhone dal 4s in giù. Sui modelli successivi, l’operazione sembra essere più complicata, ma il risultato non cambia.
L’ostacolo più difficile da superare per UFED è un codice di sblocco a 6 cifre, che, come probabilmente saprete, nelle ultime versioni di iOS viene proposto fin da subito (ma volendo può essere impostato anche quello a 4 cifre, ndr).
Via | 9to5Mac
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