Come probabilmente ricorderete, nell’estate 2016 Apple è stata multata dalla Commissione Europea per una cifra di 13 miliardi di euro per una presunta evasione fiscale nata come conseguenza dal particolare rapporto di tassazione stabilito tra la società di Cupertino e l’Irlanda. Si parla di aiuti di stato, una pratica mal vista dalla Commissione ma sempre negata sia da Apple che dall’Irlanda.
Stando alle dichiarazioni del Consigliere Generale Bruce Sewell e il CFO Luca Maestri, Apple non ha intenzione di starsene con le mani in mano, ma anzi farà ricorso per contrastare le accuse messe sul banco dalla Commissione Europea. La società di Cupertino vuole mettere in luce alcune informazioni che sarebbero state volutamente ignorate durante il processo, forse anche per ottenere un’attenzione mediatica di rilievo nei confronti dell’operato della Commissione.
Secondo Sewell, la Commissione Europea ha ignorato, in più di una occasione, il parere di alcuni fiscalisti irlandesi con il fine di massimizzare l’ammontare della multa (che ricordiamo è di 13 miliardi di euro!). Come se non bastasse, secondo il colosso tech, la CE ha stabilito in modo del tutto arbitrario che due delle società attive in Europa esistessero solo sulla carta, dimostrando così – secondo Sewell – una scarsa conoscenza del funzionamento di una corporate.
In aggiunta ad altre argomentazioni che Apple metterà sul banco riguardanti le leggi sulla tassazione dell’Irlanda, è da considerare in tutto ciò anche la posizione dell’Irlanda stessa, che prevede un regime di tassazione agevolata per le imprese del settore tecnologico. Lo scopo è ovviamente quello di attirare gli investimenti e rendere il paese un importante polo tecnologico. La decisione della Commissione Europea, quindi, potrebbe anche danneggiare economicamente l’Irlanda, che potrebbe veder diminuire in tempi brevi il numero di investitori.
Via | MacRumors
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