Ieri vi abbiamo segnalato che da Gennaio il costo degli SMS dovrà essere di massimo 13,1 centesimi di euro. Tutto questo è stato reso possibile dall’AGCOM ma il Codacons è intervenuto dichiarando che il prezzo è ancora troppo alto, sopratutto rispetto agli altri Paesi europei, dove gli SMS costano mediamente 3 centesimi. Dello stesso parere sono i rappresentati di FacciamociSentire.com che hanno proposto uno sciopero degli SMS.
Questo gruppo di ragazzi era stato convocato Venerdi 20 Novembre al programma “Mi Manda RaiTre” per partecipare ad un dibattito nei confronti dell’AgCom e AssTel.
Ora AgCom si compiace di questa proposta (già accettata dagli operatori telefonici) ma FacciamociSentire non si da pace e conferma lo Sciopero degli SMS che aveva indetto per martedì 1° Dicembre.
Gli stessi ragazzi hanno inoltre analizzato la proposta e hanno scoperto che:
- La riduzione sembra che non sara’ automatica, ma dovra’ essere richiesta da ogni consumatore. Un balzello singolare ma che sicuramente limitera’ il numero dei beneficiari di tale iniziativa: in quanti infatti lo ricorderanno, fra questi quanti sapranno come chiederlo e poi quanti verificheranno? Ricordiamoci che il consumatore medio non conosce neppure la sua tariffa telefonica, figuriamoci se ognuno puo’ mettersi a fare le pulci per ottenere qualcosa che un organo di controllo potrebbe imporre per tutti.
- Sembra che per usufruirne non si potra’ mantenere la propria tariffa telefonica, in alcuni casi sara’ necessario migrare ad altro piano tariffario…con tariffe a nostra scelta? No ovviamente, con tariffe sugli altri servizi proposte dagli operatori telefonici. Come dire: “Ti tolgo i costi del coperto, ma mi spiace non posso proporti la solita pasta, puoi scegliere fra il filetto o l’aragosta…ovvio i prezzi son diversi”
- Si propone un tetto massimo al costo degli SMS nazionali pari al costo imposto dalla comunita’ europea per gli SMS in roaming, quando e’ chiaro che l’SMS inviato all’interno dei confini nazionali coinvolge meno operatori dell’SMS inviato in roaming (due al massimo nei confini nazionali contro i tre minimo nel roaming) e quindi il suo costo dovrebbe essere inferiore nella realta’ come e’ nella logica per cui un servizio prodotto da alcuni attori del mercato non puo’ costare uguale allo stesso servizio prodotto dagli stessi attori ma con l’aggiunta di un dispendio ulteriore da parte di altri attori.
Insomma, il paradosso continua, gli SMS in realta’ agli operatori telefonici non costano nulla, e rifacendosi a tariffe che loro stessi propongono per servizi affini, potrebbero farli pagare 0,00001 euro invece di 0,11 euro piu’ iva. Su www.FacciamociSentire.com si trovano sia le analisi tecniche che provano questi calcoli, sia lo storico di questa campagna diffusasi nella rete e che ad oggi ha gia’ raccolto piu’ di 100.000 firme per la petizione, piu’ di 60.000 adesioni agli scioperi precedenti, piu’ di 10.000 persone al gruppo su facebook, un simpatico video su youtube prodotto da SpaccaSms.it per lo sciopero (www.facciamocisentire.com/y) e altre iniziative che hanno acceso i riflettori sulla situazione paradossale e che sempre piu’ spingono l’opinione pubblica e si spera anche gli organi di controllo a pretendere l’applicazione dei diritti minimi del consumatore.
L’invito finale quindi è il seguente:
Il primo dicembre, nessuno invii SMS con gli operatori telefonici, ma utilizzi i metodi alternativi per inviarli gratis. Su FacciamociSentire.com trovate tutte le indicazioni sul come sfuggire alla morsa del cartello delle telecomunicazioni.
Chi parteciperà? e soprattutto, credete che uno sciopero del genere possa realmente servire a qualcosa?
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