Direttamente da un recente articolo di New York Times, abbiamo potuto leggere quella che sembrerebbe la risposta indiretta di Apple alle precedenti affermazioni di Donald Trump. Nell’intervista l’azienda di Cupertino ha voluto sostenere la propria importanza sul territorio statunitense, valorizzando i propri dipendenti ed i posti di lavoro offerti.
Dal lancio del primo iPhone avvenuto nel 2007, Apple ha creato oltre 2 milioni di posti di lavoro, solamente nel territorio statunitense. L’azienda di Cupertino non ha semplicemente assunto tutte queste persone, ma ha anche stabilito degli ottimi contratti con buoni stipendi e diverse tipologie di posti di lavoro adatte a qualsiasi persona. Ad esempio, un addetto presso i call center della sede ad Austin guadagna circa 30.000 dollari all’anno, mentre il personale di alto livello nello stesso campus raggiunge in media 77.000 dollari annui.
Apple consente a tutti i propri dipendenti di cambiare il proprio posto di lavoro all’interno dell’azienda per sei mesi. In questo modo sia il dipendente che l’azienda possono capire se il cambio è stato efficace o meno ed entrambi possono decidere se confermarlo o meno al termine del “periodo di prova”. Così i dipendenti di Apple hanno anche l’opportunità di fare carriera all’interno dell’azienda, oltre ad ampliare il proprio curriculum che potrà poi essere notato da altre aziende.
Insomma, al di là della politica e alle affermazioni di Donald Trump, Apple continua a fare un ottimo lavoro all’interno degli Stati Uniti. Anche al di fuori del territorio statunitense l’azienda offre molti posti di lavoro, come anche qui in Italia. Vedremo se Donald Trump avrà ancora qualcosa da dire in merito all’azienda di Cupertino nei prossimi quattro anni del suo mandato, dopo le recenti affermazioni negative.
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