È l’affidabile Bloomberg a riportare che Apple ha iniziato a mostrare interesse verso gli occhiali digitali, un’area rischiosa ma potenzialmente molto lucrativa per quanto riguarda i dispositivi indossabili.
Per il momento Apple si trova soltanto in una “fase esplorativa”. Il dispositivo in progetto sarebbe in grado di connettersi tramite Bluetooth all’iPhone, mostrando immagini ed altre informazioni all’interno di un piccolissimo schermo posto nel proprio angolo di visione.
Il progetto è ancora segreto e le fonti hanno esprssso la volontà di restare anonime. Va però considerato che Apple esegue svariati esperimenti e non è detto che tutti vadano in porto diventando dispositivi reali. Basta pensare ai MacBook Touch che però non verranno mai commercializzati.
Ciò nonostante, l’azienda ha iniziato a stringere accordi con diversi fornitori, ottenendo anche una piccola quantitá di mini-display da porre vicino agli occhi. In base all’esigua quantità di ordini effettuati, Apple si trova ancora in una piena fase di test e non è ancora arrivata ad una produzione in massa.
Qualora i test dovessero risultare positivi, il dispositivo arriverebbe sul mercato entro i primi del 2018.
Tim Cook è sotto la lente di ingrandimento in questo periodo ed è stato definito un eccellente amministratore finanziario ma un pessimo CEO per un’azienda come Apple perché non è in grado di proporre nuovi dispositivi e di innovare. Una nuova categoria di prodotti indossabili porterebbe una ventata di freschezza in Apple, tuttavia il progetto dovrà risultare più che convincente per non fare la stessa fine dei Google Glass.
A tal proposito, sembra che Apple abbia già trovato una soluzione. Questi speciali occhiali, dovrebbero riuscire a connettere gli utenti alla Realtà Aumentata, un settore che interessa davvero molto all’azienda, che più volte si è dimostrata predisposta a grandi investimenti in tal senso, acquisendo anche altre aziende specializzate. Dopo il successo di Pokémon Go, lo stesso Tim Cook ha dichiarato un forte interesse nella AR, snobbando completamente la Virtual Reality (VR), settore in cui tutte le altre grandi aziende del mondo sono indirizzate, a partire da Facebook.
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