Credevamo che con il caso di San Bernardino la storia non si sarebbe ripetuta, ma a quanto pare non è stato così. Infatti L’FBI potrebbe richiedere nuovamente ad Apple “l’aiuto” per sbloccare un altro iPhone bloccato.
Il telefono apparteneva a Dahir Adan, un dipendente di un’impresa di sicurezza privata che ha pugnalato dieci persone in un centro commerciale del Minnesota. Adan è stato ucciso dalla polizia durante l’attacco, ma gli agenti dell’FBI stanno cercando il suo iPhone per reperire indizi utili a capire le sue motivazioni e se avesse comunicato con alcuni rappresentanti dell’ISIS prima dell’attacco.
La situazione è identica a quella del caso di San Bernardino avvenuta inizio di quest’anno, che ha visto l’FBI richiedere aiuto ad Apple per sbloccare un iPhone appartenente ad uno degli assassini. Dal momento che il telefono era bloccato, l’FBI ha cercato di costringere la società a creare una versione modificata di iOS che permettesse l’accesso al terminale del killer. In seguito l’FBI ritirò la sua richiesta, dopo aver individuato e acquistato un metodo di sblocco da terze parti.
Non è ancora chiaro se l’FBI cercherà nuovamente di costringere Apple a sbloccare il telefono, ma il dipartimento non ha escluso l’opzione.
Stiamo valutando le nostre opzioni legali e tecniche per ottenere l’accesso a questo dispositivo e dei dati in esso contenuti
ha detto l’agente dell’FBI speciale Rich Thornton in una conferenza stampa.
Non è ancora chiaro quale sia il modello di iPhone, ma se si dovesse trattare di un iPhone 5C o precedente, l’FBI potrebbe utilizzare il metodo acquistato o tramite tecnica del “NAND Mirroring” per decifrare i dati contenuti all’interno del telefono senza l’assistenza di Apple.
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