Ogni giorno stiamo avvisando tutti gli utenti che ci seguono tramite la nostra Pagina Facebook circa la disponibilità dei nuovi iPhone 7 presso gli Apple Store. Ogni giorno, tra le 13:00 e le 15:00, Apple aggiunge nuove scorte sul sito che possono essere prenotate online e ritirate già qualche ora più tardi, presso il negozio più vicino.
Grazie ad un amico, riusciamo già a mostrarvi un Jet Black con le prime foto, le prime impressioni ed un test preliminare sulla questione “ditate”.
A Venezia ma anche in altri Apple Store italiani, i nuovi iPhone 7 Jet Black da oggi sono disponibili anche sui tavoli espositivi. Quindi se vi recate in un negozio, probabilmente troverete i Jet Black, potrete guardarli e toccarli con mano prima di scegliere il colore definitivo che desiderate acquistare.
Come già saprete, la scatola dei Jet Black è nera per conferire a questo modello Premium una maggiore eleganza.
Il Jet Black è molto lucido e riflette davvero tanto la luce. Secondo l’esperienza di Marco, dopo aver trascorso una settimana con il modello nero opaco, bastano soltanto 5 minuti con un Jet Black per innamorarsi: “Improvvisamente il nero opaco sembra molto più brutto”.
Impugnando i due telefoni, risulta più scivoloso il modello nero opaco che il Jet Black dato che la finitura lucida aggiunge un maggiore attrito. Sulla questione ditate invece, è vero che questo smartphone tende a sporcarsi facilmente ma la questione non è cosi “tragica” come raccontata dagli americani. Con le mani pulite infatti, non resta alcuna ditata sulla scocca.
La situazione cambia con le mani sporche ma d’altronde anche sul modello nero opaco si notano le ditate molto facilmente.. quindi possiamo dire che risulta più o meno in linea con l’altra colorazione.
Ecco cosa succede con le mani sporche o dopo averlo utilizzato per diverse ore senza custodia:
Questo è il test alle ditate:
Oggi Apple ha reso disponibili gli iPhone 7 Jet Black per la prima volta e se non volete perdervi i nostri avvisi vi consigliamo di mettere un Mi Piace alla nostra Pagina Facebook.
Grazie Marco Cavax
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