Alla vicenda ormai stradiscussa dello sblocco dell’iPhone del terrorista di San Bernardino del 2015, si aggiunge un dettaglio inaspettato, arriva proprio dal NSA e riguarda la sua inspiegabile assenza dalla scena delle indagini svolte dall’FBI.
A seguito dell’attentato terroristico di San Bernardino nel 2015, l’FBI si era data dura battaglia con Apple per cercare in ogni modo riuscire ad accedere ai dati presenti nell’iPhone del terrorista. Grande assente in questa vicenda era stata l’NSA, che in precedenza non si era posta il problema di violare la privacy dei cittadini in più di un’occasione.
Solo oggi a distanza di mesi ne scopriamo il motivo, a spiegarlo è proprio il vicedirettore dell’NSA, Richard Ladgett. In una sua dichiarazione Ladgett spiega che il motivo per cui non è stato possibile offrire supporto all’FBI è semplice, L’NSA dispone di risorse limitate e il dispositivo del terrorista, un iPhone 5C, era un device poco diffuso e non rientrava tra i modelli per cui era stato svolto un lavoro specifico in precedenza, Di conseguenza L’NSA non era in grado si aiutare nell’immediato in alcun modo l’FBI per accedere al dispositivo Apple in questione.
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