Jonathan Prince, dirigente di Spotify ha dichiarato che le nove condizioni proposte da Apple agli sviluppatori che vendono app sull’App Store non consentono ancora di ottenere flessibilità nei prezzi.
Il nuovo sistema di ripartizione dei guadagni proposto da Apple agli sviluppatori che vendono app sull’App Store, prevede un 85% allo sviluppatore ed un 15% ad Apple dopo il primo anno, ma secondo Prince, che è anche responsabile delle politiche globali di Spotify, queste condizioni non permettono ancora una flessibilità dei prezzi delle app e impediscono di proporre agli utenti l’abbinamento di diverse offerte. La piattaforma di streaming musicale lamenta la presenza ingombrante di Apple nel rapporto con gli utenti: è a causa dei costi di intermediazione dell’azienda californiana che l’abbonamento Premium da iOS costa 12,99 euro anziché 9,99 euro come sul sito di Spotify.
Elemento che proprio Prince non riesce a mandare giù, e motivo delle lamentele anche di altri sviluppatori, è l’impossibilità di controllare gli utenti che abbandonano e quelli che invece restano abbonati fedeli. A queste lamentele e alle richiesta della possibilità di distribuire versioni trial delle app, Apple non ha ancora risposto, è verosimile pensare che qualche novità a riguardo salterà fuori durante la prossima WWDC.
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