Bloomberg riporta la notizia proveniente dal Regno Unito, la Camera dei Comuni ha approvato una legge che obbliga le aziende a conservare alcuni dati degli utenti e a garantirne l’accesso alle forze dell’ordine in caso d’indagini.
La legge in questione approvata dalla camera del Regno Unito obbliga sostanzialmente le aziende tech a fornire supporto alle forze dell’ordine e un accesso ai dati conservati nei dispositivi di quegli utenti che sono sotto indagine per un motivo o per un altro. Fino ad ora quasi tutte le aziende tecnologiche, come: Apple, Samsung, Yahoo, Facebook e Microsoft, si erano assolutamente opposte a questo tipo di richieste da parte dei governi.
La legge ha subito delle modifiche lungo il suo iter, inizialmente il disegno di legge prevedeva l’obbligo per le aziende produttrici di fornire un accesso backdoor ai dispositivi, ma è stata modificata a seguito dei reclami presentati da parte delle aziende. Nonostante le modifiche apportate il provvedimento ha ancora chi l’osteggia, sostenendo l’importanza della privacy dei clienti, e l’ingiusto accesso senza precedenti alle informazioni degli utenti da parte delle istituzioni.
Alla Camera dei Comuni la legge è stata approvata con un margine di 444 voti a 69, la maggior parte del Regno Unito ha quindi votato a favore del disegno di legge, che passerà ora alla Camera dei Lord. Se dovesse essere approvata come ci si aspetta, diventerà legge nel Regno Unito a gennaio del 2017.
La norma prevede però che saranno, in caso di indagine, le forze dell’ordine a pagare le spese sostenute dalle varie aziende per l’elaborazione dei dati nei vari casi. Che la disposizione accontenti parzialmente le aziende, è abbastanza chiaro, ma c’è chi teme che questa legge segnerà un precedente e altri governi potrebbero seguire l’esempio del Regno Unito in un prossimo futuro, vanificando gli sforzi per garantire la privacy dei propri clienti.
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