Snowden ha in diverse occasioni condiviso in rete notizie riguardanti gli strumenti altamente sofisticati utilizzati dalla NSA per raccogliere dati in massa da persone ignare di tutto, compresi i cittadini americani. Ma la NSA non è l’unica agenzia a condurre operazioni di questo tipo. L’FBI, infatti, spia da circa 20 anni i cittadini statunitensi, ma molti dettagli sulla questione sono ancora ‘segreti’, nonostante i leak degli ultimi anni.
Secondo Wired, la storia dell’FBI in materia di pirateria informatica risale a due decenni fa, ma poche sono le notizie sugli strumenti utilizzati e le operazioni condotte. Questo perché non è sempre possibile fornire informazioni dettagliate sulle tecniche di intercettazione, e gli avvocati non possono sempre mettersi contro l’FBI, sfidandola in tribunale.
Nonostante ciò, Wired ha messo insieme un elenco delle operazione di hacking note che l’FBI ha condotto nel corso degli anni.
Carnivore era una sniffer di traffico installato dall’FBI con il via libera di fornitori di servizi Internet a partire dal 1998. Lo strumento era in grado di estrarre i metadati, ma non il contenuto effettivo delle comunicazioni. Le ricerche hanno però dimostrato che, volendo, con Carnivore era anche possibile estrapolare il contenuto dei messaggi.
Per tener testa alle prime forme di comunicazioni cifrate, i federali hanno utilizzato un software keylogger che andava installato manualmente sul computer da ‘spiare’. Lo strumento, utilizzato per la prima volta nel 1999 con il boss Salvatore Nicodemo Scarfo Jr., aveva lo scopo di ottenere la sua chiave di crittografia PGP.
Nel 2001 è stato invece introdotto uno strumento chiamato Magic Lantern. Si trattava di un dispositivo keylogger di nuova generazione che poteva essere installato in remoto su un computer. Il programma registrava la cronologia della navigazione web, nomi utente, password e porte di Internet sui computer.
Nel 2009, Wired ha scoperto uno strumento dell’FBI chiamato CIPAV (Computer and Internet Protocol Address Verifier). Il programma era in grado di raccogliere le informazioni sugli IP e i Mac, come informazioni di registro, nomi utente e l’ultimo URL visitato.
Tre anni dopo, nel 2012, l’FBI ha scatenato un ‘attacco malware’ su precisi obiettivi, per far scaricare a loro insaputa degli spyware.
Alcuni di questi strumenti hanno inavvertitamente ‘catturato’ informazioni appartenenti ad altre persone, oltre che ai ‘sospettati’. Cliccate qui per altre informazioni sull’inchiesta di Wired sulle pratiche di hacking messe in atto dall’FBI.
Via | BGR
Leggi o Aggiungi Commenti