In attesa del debutto di Apple (di cui però non si sa nulla), il mercato dello streaming video statunitense si arricchisce della nuova offerta di Amazon destinata a sfidare Netflix.
Il servizio Amazon Prime Video è stato separato dall’abbonamento annuale ad Amazon Prime (al costo di 99 dollari all’anno) e reso disponibile anche con un canone mensile di 8,99 dollari, proponendo – proprio come Netflix – serie TV originali ed esclusive come Transparent, Mozart e The Man in the High Castle.
Gli utenti potranno scegliere la tipologia di abbonamento: Prime Video a 8,99 dollari al mese, Amazon Prime (compreso lo streaming video) a 10,99 dollari al mese oppure mantenere l’abbonamento annuale, più conveniente, a 99 dollari (pari a 8,25 dollari al mese).
A differenza di Netflix che permette agli utenti di scegliere tre tipologie di abbonamento, Amazon ha optato per una tariffa unica, con la visione dei contenuti in base al proprio dispositivo, differenza che invece Netflix offre ad un dollaro in più (da standard ad HD). Il vantaggio offerto da Amazon riguarda la possibilità di salvare i contenuti video per visualizzarli offline in qualsiasi momento.
Secondo quanto riportato dall’azienda, il servizio può essere attivato e disattivato secondo le esigenze di ognuno e senza la “costrizione” di dover pagare anche per i mesi in cui non si utilizzi la piattaforma.
Nonostante l’ingresso nel mercato dello streaming video, continua a mancare un’app di Amazon per la Apple TV, nonostante le dichiarazioni in cui si diceva che l’applicazione fosse in lavorazione dal 2015 ma che, fino ad ora, non è stata rilasciata. Amazon inoltre ha cessato di vendere Apple TV dai propri negozi online e non offre i suoi contenuti sui dispositivi di Cupertino, né con un app per iOS né con quella per Apple TV.
Al contrario, Netflix ha pubblicato – contestualmente al lancio del servizio – la propria applicazione e supporta anche integrazioni avanzate come Siri.
Per il momento il servizio Amazon Prime Video è disponibile solo per il mercato statunitense e non sono state rilasciate dichiarazioni sulle intenzioni aziendali di estendere il servizio ad altri paesi.
Via | 9To5Mac
Leggi o Aggiungi Commenti