Considerando che gran parte delle conversazioni avvengono sul piano virtuale, è molto importante rendere la messaggistica meno sterile possibile al fine di far comprendere al meglio i nostri sentimenti e lo stato d’animo a chi ci legge. Per la prima volta lanciate in Giappone per poi essere diffuse globalmente, le emoji sono ormai degli elementi onnipresenti nella messaggistica, indipendentemente dalla piattaforma. Quella del sorriso nei sistemi Apple, nello specifico, è stata coinvolta in una situazione decisamente particolare.
Basiamo il suddetto caso sul fatto che nonostante il consorzio Unicode stabilisca le linee guida per la progettazione delle varie emoji, ogni sistema le sviluppa (graficamente parlando) a proprio modo.
Prendendo un campione di utenti, è stato chiesto loro di indicare a cosa riferissero circa 22 simboli rappresentati su 5 piattaforme diverse. Il risultato, è che i sentimenti rievocati sono spesso molto diversi tra loro. Una delle emoji che ha destato più confusione è la grinning face (faccina sorridente con denti serrati) di Apple che nel 70% dei casi ha suscitato un’impatto negativo. La faccina infatti, veniva confusa con un’espressione arrabbiata.
Quello che si evince dallo studio è che c’è sicuramente la necessità di standardizzare la resa grafica delle emoji ma soprattutto che per comunicazioni importanti niente è meglio che una bella chiacchierata dal vivo.
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