Al fine di garantire un perfetto funzionamento di iCloud e gli altri servizi Web, Apple, attualmente, si rivolge a diverse aziende dalle quali ottiene l’hosting ed i servizi cloud di cui ha bisogno.
Amazon Web Services (AWS) è il servizio maggiormente utilizzato da Apple in questo momento ma lo scorso mese l’azienda ha annunciato di aver avviato una migrazione verso la Google Cloud Platform dietro un accordo con il colosso di Mountain View che si aggira intorno ai 400-600 milioni di dollari.
La notizia del giorno vede come protagonista la cinese Inspur, che detiene più del 60% dei servizi internet della Cina e che in passato è stata utilizzata anche da altre compagnie come Microsoft, LG, Ericsson, Intel e IBM.
Apple si è rivolta alla Inspur per ottenere hosting e servizi cloud fino a quando non saranno completati i nuovi data center in costruzione in Irlanda, Danimarca, Reno ed Arizona.
Dal punto di vista finanziario, l’amministrazione che sta portando avanti Tim Cook è davvero egregia. Se è vero che da un lato il CEO sta affrontando forti investimenti nella costruzione di strutture proprietarie che rappresentano importanti spese per l’azienda, è anche vero che dall’altro lato queste spese stanno avvenendo in un periodo in cui Apple guadagna molto e tali scelte renderanno l’azienda del tutto indipendente in futuro e quindi ancora più remunerativa.
La costruzione del Campus 2, per esempio, darà impiego a tantissime persone presso una struttura per la quale non andrà più pagato l’affitto. Anche i Keynote e le conferenze Apple si terranno in questo complesso, senza dover più affittare il Moscone Center. L’utilizzo dei pannelli solari, migliorano l’ecosostenibilità ma, una volta attenuta la spesa iniziale, azzerano anche i costi necessari per l’energia. Allo stesso modo la costruzione di nuovi data center proprietari farà in modo da non avere spese verso altre società in futuro.
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