Nonostante Swift, il linguaggio di programmazione per i sistemi operativi Apple, sia diventato open source, l’ultimo posto su cui ci si aspetterebbe di vederlo è su Android eppure Google starebbe pensando di renderlo il linguaggio di “prima classe” per gli smartphone rivali di Cupertino.
Da quando Apple ha introdotto Swift nel 2014, il linguaggio è stato sempre ampiamente lodato ed è stato votato come il più amato dagli sviluppatori nel Developer Survey Stack Overflow del 2015 e si è posizionato al secondo posto nella classifica di quest’anno.
Swift non è solo più facile da imparare rispetto ad Objective-C e altri linguaggi di programmazione ma è anche più semplice da utilizzare, è significativamente più veloce ed ore che è diventato open source può essere liberamente utilizzato da chiunque, anche da Google.
I sistemi operativi Android attualmente supportano Java come linguaggio di prima classe e questa scelta non dovrebbe cambiare entro breve ma sembra che Google stia cercando alternative per via di un contenzioso con Oracle. Java infatti è stato sviluppato dalla società hitech Sun Microsystems che Oracle ha acquisito nel 2010 e dal 2012 è in corso un braccio di ferro tra le due aziende con la richiesta, da parte di Oracle, di 9,3 miliardi di dollari di risarcimento calcolati tra danni e profitti relativi alla violazione sulla proprietà intellettuale di Java.
Perché Android possa funzionare con Swift, Google dovrebbe rendere compatibile il linguaggio con le sue SDK ed API, alcune delle quali andrebbero riscritte da zero e garantire una libreria Swift-ready.
Si tratta di una grande mole di lavoro, l’adozione di Swift per Android quindi non dovrebbe avvenire da un giorno all’altro ma sarà necessario un notevole periodo di tempo. La scelta di Swift però, al di là delle tempistiche, potrebbe non essere una cattiva idea e Google non è l’unica azienda interessata al linguaggio di programmazione Apple.
Pare che anche Facebook ed Uber siano interessate a Swift e per loro il passaggio potrebbe essere meno lungo e complicato ma sembra che vogliano attendere che sia Google a fare la prima mossa, valutando i possibili scenari di questa scelta che potrebbe non essere perfettamente compatibile con Android.
Via | CultOfAndroid
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