Apple, così come altre aziende, si pone (soprattutto nell’ultimo periodo) l’obiettivo di diventare più indipendente possibile. Al fine di ridurre quello che forse stava diventando un rapporto troppo stretto con Amazon Web Services, Cupertino decide di affidare a Google Cloud Platform alcune delle infrastrutture che reggono iCloud.
La quota pattuita varierà tra i 400 e i 600 milioni di dollari. Dato che Apple gode ormai di una una base di utenza mondiale di circa 782 milioni di utenti, la gestione dei servizi cloud è sempre più impegnativa e, durante la presentazione dei risultati finanziari, Luca Maestri ha sottolineato quanto la voce sia sempre più gravosa nel registro delle spese dell’azienda.
Quello che appare insolito, è che quando Apple necessità dell’intervento di terze parti per garantire i suoi standard qualitativi, mette spesso in ballo diversi competitor sia per dare il via ad una sorta di “guerra alla migliore offerta” ma soprattutto per garantirsi un piano B nel caso le cose si mettano male con uno dei partner. Appare quindi strano che, nel caso dei servizi cloud, l’attenzione si sia spostata quasi interamente sui servizi Google.
Via | CRN
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