Si sente ormai parlare fin troppo spesso del processo che vede schierate da un lato l’FBI e dall’altro Apple che vede come oggetto la creazione di una backdoor per accedere all’iPhone del responsabile degli avvenimenti di San Bernardino. In molti pensano che Apple debba mantenere un passo forte contro il provvedimento e l’azienda californiana cita chi si schiera dalla sua parte in una pubblicazione ufficiale.
Amicus curiae o amicus curiæ è un termine giuridico che, tradotto letteralmente, significa “amico della corte”. Con questa espressione ci si riferisce a chiunque, che non sia parte in causa, offra volontariamente informazioni alla corte su un aspetto della legge o su altre parti del caso, per aiutare la corte a decidere. Le informazioni possono essere racchiuse in un’opinione legale in forma di memoriale oppure in forma di saggio su un argomento che riguarda il caso. La decisione sull’ammissibilità dell’informazione è a discrezione della corte.
Sul suo sito ufficiale, Apple tiene a stilare un piccolo elenco di persone, enti ed aziende, che ritengono (in accordo con il CEO Cook, che la creazione di una backdoor non sia rischioso soltanto dal mero punto di vista della privacy ma per la sicurezza mondiale in generale in particolar modo per le generazioni future.
La lista, con tanto di link, può essere visionata sulla pagina “Press Info” dedicata.
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