Stando a quanto riporta il The Guardian, alcuni studi legali starebbero prendendo in considerazione l’idea di portare avanti azioni legali contro Apple dopo che la società ha comunicato la notizia del blocco degli iPhone 6 in caso di riparazioni ‘non autorizzate’ del Touch ID. La controversia relativa all'”Error 53” è iniziata la scorsa settimana, quando alcuni utenti hanno visualizzato sul loro dispositivo, diventato inutilizzabile, il misterioso messaggio.
Dopo giorni di ipotesi e dubbi, è emerso che Apple disabilita gli iPhone dei clienti che hanno effettuato riparazioni non autorizzate sui loro dispositivi con il Touch ID. Come spiegato in un post approfondito di iFixit, con una riparazione fatta da un servizio esterno ad Apple vengono utilizzati componenti non originali e che quindi non vengono riconosciuti correttamente, provocando il malfunzionamento del Touch ID.
Come riportato da un portavoce di Apple, il messaggio ‘error 53’ viene mostrato su determinati dispositivi per tutelare, quindi proteggere, le informazioni sulle impronte digitali degli utenti.
Un avvocato del Regno Unito ha dichiarato al The Guardian che l’atto di Apple di disabilitare gli iPhone “potrebbe potenzialmente essere visto come un reato” secondo il Criminal Damage Act del 1971. Uno studio legale con sede a Seattle ha invece comunicato di voler portare avanti una class action contro il colosso di Cupertino, invitando i clienti interessati a farsi avanti. Lo studio starebbe inoltre pensando di rappresentare i clienti gratuitamente, ed ha fornito un quadro giuridico completo sulla questione tramite il suo sito web, suggerendo che Apple sta violando le leggi di consumo, costringendo i clienti ad utilizzare obbligatoriamente i servizi di riparazione da essa forniti.
La situazione è quindi molto incerta e non sappiamo se e come Apple risponderà a queste accuse. Attendiamo quindi ulteriori notizie per scoprire l’evolversi della questione.
AGGIORNAMENTO X1 [09/02/2016]
Siamo stati contattati da Fabio di HoRottoLiPhone.it, confermandoci che il problema è relativo al Touch ID e fornendoci dettagli a riguardo.
Buonasera, ho letto il vostro articolo riguardante l’errore 53 riscontrato da alcuni utenti su vari modelli da iPhone 6 in su. Intanto mi presento, mi chiamo Fabio Grassi, ho 32 anni e dal nulla sono riuscito crearmi un’occupazione seguendo la mia passione.
Partendo dalla mia passione, oggi sono riuscito ad aprirmi un laboratorio di riparazioni e questa adesso è tutta la mia vita, ovviamente famiglia a parte. Sono diplomato in informatica, programmazione per l’esattezza, ma non è il mio forte. Per anni ho svolto due lavori, il primo di giorno come ispettore sanitario, mentre il secondo la sera e nelle pause pranzo come tecnico, cominciando appunto parecchi anni fa ed effettuare riparazioni anche a domicilio.
Ho scoperto di essere appassionato di riparazioni e dal 2010 appunto mi sono innamorato di Apple.
Sono un precisino per natura per le cose che soprattutto mi piacciono e quando ho letto l’articolo mi sono accorto che era la copia errata di tanti altri trovati in rete. Dunque vorrei fare chiarezza in quanto da come scrivete sembra quasi che la Apple si accorga della manomissione e ti blocchi il telefono. Oppure che in seguito alla apertura di un tecnico non certificato il telefono si rompa.
Bene non è così.
L’errore 53 è riconducibile appunto al touchId Vero, ma bisogna appunto scrivere che chiunque può romperlo. Il tasto home del iPhone, (dal 5s in su) è univoco, cosa vuol dire…
Ne esiste uno e uno soltanto al mondo programmato per quella unica scheda logica.
Sul 5s se accidentalmente veniva rotto il tasto home si era obbligati a rinunciare per sempre all’impronta digitale ma si poteva tranquillamente aggiornare limitando appunto poi l’utilizzo del tasto home solo come tasto e non più come lettore di impronte.
Dal iPhone 6 le cose sono cambiate….infatti se il tasto home del 6 si guasta ( per manomissioni, rotture, cambi schermi) il telefono da li in avanti non sarà più AGGIORNABILE, ma l’utente potrà comunque continuare ad utilizzarlo purché non lo aggiorni…
Questo in foto è un touchId nuovo. (Fig.1) che potrebbe essere utile nel caso l’utente rompesse schermo e tasto, con questo potrebbe almeno tornare ad avere la funzione di tasto home
Mentre questo è il Flat di connessione tra il touchId e la Logic board (Fig2), che spesso si guasta in seguito alla sostituzione, ed a volte sostituendolo il touchid torna a funzionare.
Questo è uno schermo iPhone 6 non assemblato
Vorrei concentrarmi sulla fig. 1 e Fig.2.
Garantisco che è molto più facile guastare il Flat di connessione tra touchId e LogicBoard rispetto al TouchId stesso. L’operazione non è complicata ma ci vuole un po’ di praticità e tecnica. Il tecnico alla fine della riparazione dovrebbe mostrare al cliente che il TouchId funzioni correttamente.
Nel mio caso specifico io normalmente mostro anche il funzionamento di altri componenti come il sensore di prossimità, microfonino, siri e fotocamera frontale.
Ci tenevo appunto a specificare che chiunque può guastare il TouchId, un tecnico Apple tanto quanto un tecnico non certificato. Se fate attenzione infatti vi accorgere che in caso di sostituzione del display in Apple, vi viene fatto rimuovere l’id iCloud, proprio perché se si dovesse accidentalmente rompere il touchId, vi sostituirebbero direttamente il telefono.
Per concludere dico.
Il telefono con touchId rotto (dal iPhone 6 in su) può funzionare tranquillamente fin quando il telefono non viene aggiornato. Il touchId è un pezzo separato dal display ed è associato solo e soltanto ad una scheda madre (per ragioni di sicurezza di privacy dei dati dell’utente).
Il touchId non è riparabile ma è sostituibile il tasto, ovvero se si dovesse rompere si potrebbe sostituire tutto il pezzo ma il lettore di impronte smetterebbe di funzionare, ma continuerebbe comunque a svolgere la sua funzione di solo tasto, ovviamente se non si aggiorna/ripristina il dispositivo.
Il Tasto home funziona sia come tasto che come lettore di impronte. Quindi non è assolutamente vero che se il telefono viene aperto da un tecnico non Apple il telefono si rompe, basta semplicemente affidarsi a centri capaci e competenti e questa spesso è la cosa più complicata. Spesso l’errore 53 si risolve sostituendo il Flat di connessione tra touchid e logicboard Fig.2.
Il problema del errore 53 si presentava anche su IOS 8 nello stesso medesimo modo, quindi il problema non è legato al sistema operativo ma al dispositivo stesso. Ovviamente tutto quello scritto è assolutamente dimostrabile senza problemi.
La vera fregatura è che spesso il touchid si guasta anche da solo e se questo dovesse succedere al di fuori dei due anni di garanzia, l’utente si troverebbe obbligato a pagare il costo di una riparazione assai cara, ad oggi si parla di più di 300,00 Euro.
Questo è il vero dramma…….. Quindi il consiglio mio è quello, ogni anno di cambiare il dispositivo.
Grazie Fabio per l’intervento
AGGIORNAMENTO X2 [12/02/2016]
In redazione è arrivata un’altra dichiarazione in risposta a quelle del nostro utente Fabio. Di seguito le dichiarazioni di Alessandro Carsetti, direttore operativo di una nota catena di informatica nel territorio italiano.
Gentile @Fabio, mi presento, sono Alessandro Carsetti, Direttore Operativo di una nota catena di informatica, possediamo diversi punti vendita APR (Apple Premium Reseller), nella nostra struttura è presente anche un AASP (Apple Authorized Service Provider), ovvero Centro di Assistenza Autorizzato Apple.
Oggettivamente credo che stiamo dando informazioni distorte, mi riferisco all’errore 53, ma colgo l’occasione per estendere la mia opinione verso tutte le riparazioni non ufficiali. Premetto che non voglio sollevare polemiche o creare inutili attriti, bensì vorrei focalizzare l’attenzione su quella che dovrebbe essere la libertà di decisione, ovvero la possibilità alla libera scelta che ogni individuo deve presumere quando parliamo di assistenza tecnica per qualsiasi genere di difetto, sia esso di conformità o accidentale, in garanzia o fuori garanzia, e credo che né io né nessun altro può avere la presunzione di consigliare cosa sia giusto o sbagliato, prendendo una presa di posizione e dando dei consigli soggettivi spontanei, con la leva psicologica del risparmio economico che poi in realtà non c’è. Quello che a mio avviso si dovrebbe fare è fornire la completezza di informazione per rendere plausibile una scelta dettata dal libero arbitrio.
Per questo motivo, da “conoscitore” del settore, semplicemente perché abile delle procedure ufficiali di assistenza e senza alcuna presa di posizione sulla possibilità che queste siano giuste o sbagliate, oggi scrivo con l’intento di informare chi legge, con il proposito esclusivo di dare nozioni, con l’augurio di essere esaustivo e rendermi utile. L’unico accenno polemico, e prometto che sarà il solo questo, su quanto ho avuto modo di leggere, è l’interpretazione del pensiero trasmesso, che tradotto realizza l’immagine che è meglio un iPhone sensibilmente limitato piuttosto che spendere 300 euro per una riparazione ufficiale, non mi trova d’accordo, più avanti commenterò sul perché.
Bene dopo questa premessa di seguito la procedura ufficiale prendendo come riferimento un iPhone 6, parlando di costi mi riferisco solo al fuori garanzia; non esistono riparazioni su iPhone con pezzi originali, certificati o importati da qualsivoglia fornitore italiano o estero, ripeto non esistono. Esistono pezzi originali Apple dati in concessione solo ed esclusivamente ai centri di assistenza autorizzati specificatamente per: Fotocamera posteriore, vibrazione, batteria, speaker, ricevitore acustico, Sim Tray, aggiungo unica eccezione il display che viene sostituito direttamente da Apple e non dai centri di assistenza autorizzati, questo perché la sostituzione del display, come hai ben illustrato, è molto “pericolosa”, e seppur “abilitati” alla sostituzione Apple preferisce ripararli in fabbrica, per garantire il completo ripristino in conformità del prodotto come previsto dalle leggi europee, qualsiasi altro tipo di riparazione o riparazioni anche di componenti sopra elencati, soprattutto di display, effettuate da centri di assistenza non autorizzati equivale a manomissione……Che “brutto“ termine, ma cosa significa manomissione? Che la riparazione non ha seguito l’iter che garantisce i riferimenti qualitativi di funzionamento e di sicurezza del prodotto previsti dagli standard europei, e che quindi Apple non si assume la responsabilità di malfunzionamenti o danni causati a cose o persone per riparazioni effettuate da terzi, ho racconti di clienti e testimonianze di “esplosioni“ di batterie non originali con l’iPhone in mano o addirittura sull’orecchio, sicuramente non servono, basta googlare due minuti per capire di cosa sto parlando.
Apple non riconosce più questi prodotti come suoi e disconosce il prodotto stesso “etichettandolo” appunto come non originale o manomesso, fondamentalmente è una tutela e a mio avviso legittima.
Altre “brutte parole”: Ufficiale, non ufficiale…..Ma che significa? Essere ufficiali significa avere la concessione da parte di Apple per riparare i propri dispositivi, questo prevede; Location specifiche, ambienti di lavoro idonei che garantiscano sicurezza e corretto svolgimento delle riparazioni, strumentazione necessaria, tecnici certificati, e per certificati intendo formati da Apple e abili alla certificazione previo esame, aggiornamenti obbligatori: l’omissione di uno solo di queste condizioni fa seguito al ritiro della certificazione e dell’autorizzazione ad esercitare, e garantisco che essere “autorizzati” non è una passeggiata, e deve essere mantenuto lo standard qualitativo di fabbrica di cui sopra…Sempre!
Essere non ufficiali, non conosco queste realtà e trovo giusto non pronunciarmi in merito, quello che posso dire è che sicuramente non soddisfano i prerequisiti sopra descritti, altrimenti sarebbero centri autorizzati.
Come viene provocato l’errore 53, lo abbiamo capito tutti ovvero la “soppressione” del touch-id e non solo, è la cartina tornasole che ci indica che il produttore ha disconosciuto il dispositivo per presenza di componenti non originali, la legittimità di questa politica credo sia cosa molto più grande di noi, autorità competenti faranno luce in merito, comunque credo che se il senso della legittimità fa riferimento alla presa di posizione chiara che solleva Apple da qualsiasi responsabilità su riparazioni effettuate da terzi o da chi non ha certificata la formazione per riparare un iPhone credo che questa disputa duri poco, aggiungo che in riferimento al touch-id è a rischio anche la tutela della privacy del cliente. Oggi è così, Apple non ne garantisce il perfetto funzionamento come è vero quando si sostituisce il tasto home. Se fossimo intervenuti a monte, ovvero avessimo portato il telefono in un centro di assistenza autorizzato avremmo sostenuto un costo di circa 300 euro, in realtà viene sostituito con un rigenerato perché, come anche qui hai ben spiegato, il pezzo danneggiato è strettamente legato alla scheda logica, non esiste riparazione in merito, ripeto, non è possibile effettuare nessun tipo di riparazione, il prodotto può essere solo sostituito con uno funzionate, valore di un iPhone 6 dopo la riparazione ufficiale circa 500 euro e tre mesi di garanzia. In questo caso e in tutti i casi di riparazioni ufficiali il prodotto risulta completamente integro in tutte le sue funzioni di fabbrica, soprattutto, aggiornabile; aggiungo che dopo due anni mi sento libero di scegliere se tenerlo o “permutarlo” con un nuovo iPhone, godendo del valore commerciale del momento, potrei persino rivenderlo in autonomia.
Costo della riparazione non ufficiale, qualche decina di euro, risultato un “mezzo iPhone”, concedetemi il termine, ovvero impossibilitato nelle funzioni di fabbrica e non aggiornabile; valore commerciale 0 euro, valore in caso di permuta per un nuovo iPhone 0 euro, possibilità di venderlo in autonomia veramente difficile, chi ha più soldi in tasca? Senza considerare che se malauguratamente sopraggiunge un difetto che un centro di assistenza non autorizzato non è in grado di risolvere, come la rottura della scheda logica, ecco che diventa ricorrente il termine mattone, forse “fermacarte” è più elegante, 800 euro di fermacarte dà sicuramente un valore aggiunto al nostro ufficio!
Il senso delle mie affermazioni è quello di darci la possibilità di decidere, coscienti però a quello che andiamo incontro e decidere cosa sia più giusto e vantaggioso per noi; da quel che mi riguarda se spendo 800 euro per acquistare un nuovo iPhone pretendo che il telefono sia un iPhone, che funzioni in tutte le sue parti e che mi senta libero di rivenderlo come e quando voglio, ma non pretendo che tutti la pensino come me.
Se ragioniamo considerando una visione ampia del concetto fondamentalmente quello che è il mio modo di vedere le cose vale per tutto, vale per le auto, vale per i farmaci, vale per le case… Vale il concetto che in “democrazia” ogni individuo deve sentirsi sempre libero, e la piena libertà di scelta avviene quando si interiorizzano tutte le informazioni necessarie, tutte, che ci devono aiutare a decidere.
Spero di aver contribuito a fornire le informazioni utili che ci possano aiutare e decidere liberamente, decidere se passare per canali ufficiali spendendo di più ma garantendo la longevità del prodotto e il suo valore commerciale in caso di rivendita o permuta come usato; oppure passare per canali non ufficiali spendendo molto meno ma ritrovarsi con un iPhone mockup e con serie possibilità che diventi realmente un mattone.
Alessandro Carsetti
Ringraziamo ovviamente anche Alessandro per aver condiviso con noi le sue riflessioni.
Via | MacRumors
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