Spesso sentiamo parlare delle varie lotte svolte da Apple per il controllo delle condizioni di lavoro sia nei suoi impianti che in quelli dei fornitori a cui si rivolge. Recentemente però, l’azienda di Cupertino e altri grandi del settore tra cui Samsung, Sony, Microsoft vengono accusati da Amnesty International per lo sfruttamento minorile nella produzione di batterie a litio.
Nello specifico il report parla dell’estrazione del cobalto, una delle materie prime nella realizzazione delle batterie a litio nella Repubblica Democratica del Congo. L’accusa lanciata dall’ente per i diritti umani non coinvolge solo i produttori del settore tecnologia ma ne cita anche alcuni del settore auto come Volkswagen e Daimler.
Nell’opera di estrazione, le condizioni di lavorano risultano già rischiose per gli adulti, figuriamoci poi per bambini di età di 7 anni.
Mark Dummett, Business & Human Rights Researcher di Amnesty International, spiega come spesso dovremmo andare oltre al prodotto finito bello e commercializzato per rievocare l’immagine di poveri bambini che trasportano sacchi di rocce e minerali in cunicoli strettissimi con notevoli danni al loro apparato respiratorio.
Risalendo a ritroso il percorso di vendita, Amnesty arriva a Congo Dongfang Mining, società controllata da Zhejiang Huayou Cobalt Ltd (Huayou Cobalt). Una volta interrogata però, Apple dichiara di non essere in grado di deermianre l’origine del cobalto usato dai fornitori dei componenti su citati.
Sappiamo però che dal 2011 l’azienda di Cupertino ha fatto notevoli pressioni sulle fonderie affinché aderissero al programma Conflict-Free Smelter Program pubblicando ogni quattro mesi un elenco delle fonderie e delle raffinerie che fanno parte della filiera mantenendo così più controllato il processo di produzione.
Via | 9to5Mac
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