Soprattutto a seguito degli avvenimenti di capodanno a Colonia, l’allarme contro il terrorismo o comunque contro chiunque minacci la pace risuona ancora più forte. Proprio per questo la Casa Bianca aveva deciso di incontrare Tim Cook e altri grandi esponenti della Silicon Valley al fine di discutere di nuove norme di sicurezza in ambito informatico. Pare che, durante l’incontro, Facebook abbia avuto un ruolo primario nell’individuazione delle cellule terroristiche.
Pare che in pratica, sfruttando un algoritmo dedicato, si stia iniziando a individuare i profili di terroristi potenziali studiandone i comportamenti sui social network, uno dei tanti provvedimenti messi in atto dalla riunione dell’8 Gennaio.
Il tutto è stato poi reso noto grazie ad alcune conversazioni avvenute tra l’ente statunitense e i big di Apple, Facebook, Twitter, Microsoft, LinkedIn, DropBox, YouTube, Yahoo e PayPal.
La tecnologia sopra citata non è nuova al mondo dei social network, ma è stata finora utilizzata per individuare gli utenti che minacciano di suicidio attraverso specifici elementi testuali, immagini e media pubblicati nella loro attività virtuale. L’utente in questione veniva poi segnalato e monitorato.
Al fine di continuare quello che è per ora un progetto iniziale, sono stati inoltre coinvolti alcuni membri dell’ NSA, l’FBI nonché dell’Intelligence statunitense a cui sono state chieste linee guida per impostare una campagna screditante nei confronti dell’ISIS e simili.
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