Una class action mossa contro Apple dagli utenti AT&T in possesso di iPhone 5 e 5S per un difetto sulla connessione alla rete Wi-Fi.
L’azione legale sostiene che Apple abbia consapevolmente occultato un difetto presente su iPhone 5 e 5S che avrebbe causato un consumo di dati LTE anche quando il dispositivo fosse connesso ad una rete Wi-Fi.
A partire dal settembre 2012 alcuni utenti in possesso di iPhone 5 hanno notato il difetto dopo aver verificato un consumo di dati più elevato del normale. Quando il problema è emerso, Apple e Verizon hanno rilasciato un fix per il bug mentre, secondo quanto dichiarato da uno studio legale, non sarebbe avvenuto lo stesso procedimento per gli utenti AT&T a cui non è stata fornita alcuna correzione né riconosciuto il problema.
Si ritiene che Apple non avrebbe dovuto escludere i clienti AT&T dal fix per risolvere il problema che non è stato risolto nemmeno con il rilascio di iOS 7.
Apple non avrebbe dovuto negare la correzione ai clienti AT&T. Senza fornire informazioni e soluzioni, i clienti non erano a conoscenza del difetto causando così un elevato consumo di dati e un altrettanto elevato conto telefonico.
In particolare, lo studio legale sostiene che il difetto si è presentato quando veniva consumato un alto volume di dati per la visione di contenuti in streaming per 10/20 minuti. In questi casi la GPU avrebbe effettuato la decompressione del video, la decodifica e la riproduzione. A causa di questo la CPU non sarebbe risultata coinvolta e sarebbe entrata in standby per risparmiare batteria. Proprio in quel frangente, su iPhone 5 e 5S, avveniva il passaggio da Wi-Fi a LTE.
Via | MacRumors
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