Un po’ come Jobs e Wozniak all’inizio, lavorando nel proprio garage, Geohot – l’hacker conosciuto per aver sbloccato iPhone con il suo jailbreak – ha realizzato una vettura con autopilota.
Pochi giorni prima della fine del mese di novembre, George Hotz – in arte Geohot – ha fatto conoscere il progetto a cui stava lavorando. Un’automobile che si guida da sola, realizzata in poco più di un mese.
Nel suo garage è parcheggiata un’Acura ILX bianca dotata di un sistema radar sul tetto e una fotocamera montata vicino allo specchietto retrovisore. Un groviglio di cavi fissati ad un piano di legno nel vano portaoggetti da cui esce un joystick al posto della leva del cambio ed un ampio display da 21,5″ al centro del cruscotto.
La sua auto è un concentrato di tecnologia e lui stesso non vede l’ora di poterla mostrare al pubblico. Quando avvia il computer, con sistema operativo Linux, una serie di stringhe e numeri riempiono lo schermo e variano in base ai comandi che vengono dati alla vettura, girando le ruote o inserendo l’indicatore di direzione per mostrare come sia stato in grado di sfruttare tutti i controlli dell’auto.
Dopo una prima occhiata agli interni dell’auto arriva il momento di mostrare davvero cosa possa fare la sua creazione. Geohot accende il motore e parte per un giro di prova.
Autore del jailbreak per iPhone, per la PlayStation 3, dopo aver lavorato per Google e Facebook, è arrivato il momento della sua sfida più audace, una vettura con autopilota per raccogliere una sfida lanciato da Elon Musk (CEO di Tesla):
Musk mi ha fatto una proposta. Se avessi realizzato qualcosa di meglio rispetto alla tecnologia Mobileye sarei stato ricompensato con un lucroso contratto ma poi ho preferito interrompere i rapporti perché Musk continuava a cambiare i termini della sfida. Preferisco lavorare senza pensare ad eventuali bonus ma con tempi maggiori per risultati migliori. Non sto cercando un posto di lavoro, volevo solo dimostrare di poter vincere la sfida.
Geohot ha raccontato di approccio diverso rispetto a quello adottato dai produttori di tecnologia per i veicoli con autopilota. Invece di scrivere centinaia di migliaia di righe di codice per dare istruzioni alla vettura, l’hacker ha sviluppato un sistema di “auto-apprendimento” che permette al veicolo di imparare cosa fare dopo aver guidato manualmente per le vie della città.
La struttura del software è composta da circa 2000 linee di codice. Mentre la prassi è quella di codificare regole specifiche riguardo il traffico come la distanza da tenere dai veicoli che si incontrano o evitare ostacoli improvvisi, l’auto di GeoHot non ha queste regole impostate ma le impara sulla base dello stile di guida del conducente.
I costi, fa sapere GeoHot, sono stati fino ad ora pari a 50.000 dollari di cui 30.000 sono serviti per l’acquisto dell’auto.
Via | iClarified
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