Con il cambiamento dei tempi e dei mezzi a disposizione delle persone per raggiungere diverse fonti di informazione, sono indubbiamente cambiati anche i mezzi con cui i ragazzi gestiscono il loro apprendimento. Nelle scuole statunitensi, in particolare, Chromebook conquista il settore didattica ai danni di Apple e Windows.
Il programma K12 prevede l’acquisto di dispositivi dedicati alla pubblica istruzione. A quanto pare, la percentuale conquistata da Google all’interno del programma poco fa citato è pari al 53%, successo che si ripercuote invece negativamente su Apple e Microsoft, che in tre anni passano rispettivamente dal 52% al 24% e dal 43% al 24%.
In termini di quantità, 4.4 degli 8.9 milioni di dispositivi venduti alle scuole nell’ultimo trimestre 2015 per il programma K-12 sono stati Chromebook, il che si traduce in circa 30 mila Chromebook attivati per ogni giorno di attività scolastica.
Motivi che rappresentano la forza di Chromebook sono sicuramente un competitivo prezzo di 199$ e la comodità di poter sfruttare diversi software Google sul cloud realizzati ad hoc per il settore educativo. Se ci affacciamo oltreoceano, invece, in Italia la presenza di Chromebook scende ad un sorprendente 9%.
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