Gli sviluppatori di applicazioni professionali da tempo esprimono il loro disappunto per la politica di Apple su App Store, che rappresenta un ostacolo alla creazione di versioni per iOS di popolari applicazioni per Mac, e il lancio di iPad Pro ha fatto riemergere la questione.
Per gli sviluppatori, i punti importanti sono due. In primo luogo, le applicazioni professionali sono costose, e gli utenti, ovviamente, vogliono prima accettarsi della loro effettiva utilità prima di procedere con l’acquisto. Le prove gratuite rappresentano il modo migliore per raggiungere questo obiettivo, possibilità disponibile per i software per Mac ma non su App Store.
«La versione di Sketch su Mac costa 99$, e non si potrebbe mai chiedere a qualcuno di pagare 99$ senza non aver prima provato il software», ha dichiarato Pieter Omvlee, co-fondatore di Bohemian Coding. «Quindi, per vendere le applicazioni su App Store dovremmo abbassare drasticamente i prezzi e, fino a quando resterà un’app nota a pochi, non potremo permettercelo».
In secondo luogo, gli sviluppatori offrono il supporto ad applicazioni complesse per lunghi periodo di tempo, anche con aggiornamenti a pagamento, cosa che invece non è possibile fare tramite App Store.
«Il supporto di un software è più costoso della sua creazione», ha affermato il co-fondatore e CEO di FiftyThree Georg Petschnigg. «All’inizio avevamo solo tre persone che lavoravano alla prima versione di Paper. Adesso ne abbiamo 25, che effettuano test su otto o nove piattaforme, in 13 lingue diverse».
Nella riflessione degli sviluppatori rientrano anche abbonamenti mensili o annuali. Società affermate come Microsoft e Adobe non hanno problemi a convincere gli utenti a sottoscrivere abbonamenti, lo stesso discorso non vale invece per aziende più piccole e ancora poco note.
Via | 9to5Mac
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