Il nuovo film “Steve Jobs“, riguardante eventi importanti della vita del co-fondatore di Apple, non sta ottenendo grandi risultati al box office, anzi. Secondo il regista Danny Boyle, il fallimento della pellicola non è dovuto dalla qualità di quest’ultima, ma piuttosto dalla decisione di proiettarla a livello nazionale troppo in fretta.
Queste le parole di Boyle: «Siamo andati alla grande durante i primi due weekend. Poi [lo studio] ha spinto sull’acceleratore troppo presto, e questo è un errore. Ma con il senno poi, è facile fare gli esperti».
Nonostante l’impressionante cast (Fassbender, Winslet, Rogen per citarne alcuni), e le positive prime recensione, il film ha guadagnato ad oggi meno del precedente film su Steve Jobs del 2013, con protagonista Ashton Kutcher, completamente stroncato dalla critica.
La frustrazione di Boyle, che già in diverse occasioni ha avuto modo di difendere il film, è assolutamente comprensibile, ma il fallimento del biopic non può esser giustificato solo da una sua prematura proiezione a livello nazionale (Stati Uniti).
Via | CultOfMac
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