Lo scorso anno la Wisconsin Alumni Research Foundation (WARF), che protegge i brevetti e i diritti intellettuali dell’Università del Wisconsin, ha citato in giudizio Apple per la violazione di uno dei suoi brevetti sui processori. Secondo l’accusa, la società di Cupertino avrebbe utilizzato tale tecnologia per i suoi processori A7, A8, e A8X.
Ebbene, poche ore fa, una giuria del Wisconsin ha giudicato Apple colpevole di aver violato il brevetto di proprietà della WARF. Di conseguenza, il colosso californiano potrebbe andare in contro ad una multa salatissima, di circa 862 milioni di dollari. La giuria ha inoltre stabilito che il brevetto era valido, negando così l’argomentazione della difesa di Apple, la cui intenzionalità non è stata ancora confermata.
Apple, società californiana con sede a Cupertino, ha negato ogni violazione e ha sostenuto l’invalidità del brevetto, secondo documenti del tribunale. Apple ha già cercato di convincere l’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti d’America affinché rivedesse la validità del brevetto, ma ad Aprile l’agenzia ha respinto la richiesta.
Secondo una recente sentenza del giudice distrettuale William Conley, che presiede il caso, Apple potrebbe pagare circa 862 milioni di dollari di danni.
Registrato nel 1998, il brevetto in questione riguarda un metodo per migliorare l’efficienza dei processori ed è intitolato “Table based data speculation circuit for parallel processing computer“. Come suoi inventori vengono segnalati diversi ricercatori dell’Università del Wisconsin.
Via | MacRumors
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