Al di là del titolo sensazionalistico, un ragazzo di 17 anni del Massachusetts ha potuto prestarsi a cure mediche per via di un problema cardiaco, riscontrato anche grazie all’utilizzo del cardiofrequenzimetro integrato in Apple Watch.
Paul Houle, un ragazzo di 17 anni che ama giocare a calcio, qualche tempo fa ha acquistato un Apple Watch prima di iniziare la preparazione estiva alla Tabor Academy, nel Massachusetts. Dopo due sedute di allenamento nello stesso giorno, grazie alla misurazione della frequenza cardiaca integrata nel dispositivo, si è accorto che i battiti del cuore non scendevano sotto alle 145 pulsazioni al minuto, anche diverse ore dopo l’allenamento.
Senza esserne consapevole, la sua salute era seriamente in pericolo.
«Era il primo giorno d’allenamento precampionato – ha dichiarato Houle – ed erano state programmate due sedute, una dalle 10 alle 12 e l’altra dalle 15 alle 17. Durante la seconda sessione ho iniziato ad avere difficoltà a respirare e sentivo un fastidioso dolore alla schiena che poi ho scoperto essere dovuto ad un problema renale».
L’allenatore di Houle ha verificato la misurazione dei battiti e ha deciso di accompagnare il giovane calciatore nell’infermeria del college. Lì, dopo diverse misurazioni, i medici hanno deciso di trasferire Houle in ospedale dove i medici, dopo gli esami, hanno riscontrato al diciassettenne la rabdomiolisi.
«In ospedale i medici mi hanno avvisato del pericolo che stavo correndo: se fossi tornato ad allenarmi il giorno successivo, avrei rischiato un grave danno muscolare che avrebbe potuto anche causare la morte. Non posso che essere riconoscente alla funzione di monitoraggio dei battiti cardiaci integrata nel dispositivo».
La vicenda di Houle non è l’unica in cui un dispositivo Apple è protagonista nel salvataggio di una vita. Lo scorso mese un ragazzo del Tennessee è rimasto intrappolato sotto la sua auto ed è riuscito a salvarsi grazie a Siri, riuscendo ad attivare l’assistente vocale di iPhone che aveva in tasca e facendo comporre e chiamare il numero per le emergenze.
Come detto in apertura, Apple Watch o iPhone o un qualunque altro dispositivo sono solo un mezzo, il grande merito di aver salvato la vita ad una persona va ai medici dell’ospedale, ai paramedici, agli infermieri o agli operatori del numero delle emergenze ma resta comunque bello sapere che la tecnologia abbia raggiunto livelli così elevati che possa dare una mano a sopravvivere in una situazione d’emergenza.
Via | 9to5Mac
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