C’è capitato più volte di osservare come il mercato delle console, quelle portatili in particolare, stia vivendo un vero e proprio momento di crisi a causa del dilagante successo del gaming su smartphone e tablet. Proprio in virtù di quello che è ormai un inconfutabile dato di fatto, la giapponese Konami decide di intraprendere nuove strade.
Konami era famosa inizialmente per essere un po’ restia alla realizzazione di titoli mobile e per voler concentrare i suoi sforzi sul mercato delle console. Da quando però l’azienda ha lanciato Dragon Collection, ha potuto constatare la validità di titoli a basso costo di realizzazione ma con grande potenziale di lucro.
Finora l’azienda ha investito capitali notevoli per la realizzazione dei suoi titoli, basta pensare che Metal Gear V, di uscita a Settembre, ha richiesto 10 miliardi di yen di investimento,circa 80 milioni di dollari. Proprio per questo enorme quantitativo di energie finanziarie e non, l’azienda ha anche adottato uno stile di vita verso i suoi dipendenti che potremmo quasi definire da regime totalitarista.
Innanzitutto i computer all’interno degli stabilimenti non sono connessi ad internet ma possono comunicare solo internamente all’azienda, ogni dipendente, inoltre, è dotato di una tessera a tempo così da monitorare un allontanamento eccessivo dalla propria postazione, errore che si traduce in un richiamo pubblico. I corridoi e gli uffici, inoltre sono ovviamente iper monitorati.
Non è certamente la prima volta che si parla in tono negativo del trattamento dei dipendenti, nel 2013 ad esempio il quotidiano Asahi News portò alla luce una serie di provvedimenti disciplinari attuati nei confronti di alcuni dipendenti che avevano apprezzato con un “Like” di troppo un post che metteva negativamente in risalto l’azienda su Facebook.
Non vi ricorda l’atteggiamento di una certa Foxconn su molti punti di vista ?
Via | NintendoLife
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