Come è ormai noto, il costo mensile di Apple Music sarà di 9,99$ (14.99$ per la versione Famiglia, quindi con più dispositivi abbinati), con il 58% dei ricavi delle sottoscrizioni che andrà alle case discografiche. Inoltre, Apple paga il 12% a editori e/o cantautori. Il ricavo da Apple Music per la società è quindi rappresentato dal restante 30% circa.
I dati provengono da un documento trapelato e condiviso da Digital Music News, che ha erroneamente suggerito che Apple, rispetto ad altre società che offrono servizi di musica in streaming, paga meno tasse alle etichette musicali. Ma a quanto pare, il 70% che Apple paga per i diritti dei titolari dei contenuti è alla pari con lo standard del settore.
In alcune circostanze, i contributi previsti per i diritti possono variare, ad esempio quando sono coinvolti account di studenti o quando il servizio Apple Music viene fornito attraverso un servizio di terze parti come Google Play. Durante i tre mesi di prova gratuiti che Apple fornisce a tutti gli abbonati, la società non è tenuta a pagare le tasse per i diritti.
Apple non offre una versione gratuita del suo servizio di musica in streaming, ma ha invece scelto di integrare un servizio radiofonico curato da esperti del settore, come il DJ Zane Lowe. Il fatto che la società abbia optato per un servizio esclusivamente a pagamento però non sorprende, soprattutto considerando lo stato attuale dell’industria musicale in streaming. Spotify ha recentemente annunciato 75 milioni di utenti attivi e 20 milioni di abbonati, ma continua comunque a registrare perdite. Con oltre 800 milioni di account, con rispettive carte di credito, collegati ad iTunes, Apple Music potrebbe diventare rapidamente uno dei servizi di musica in streaming più redditizi.
Apple Music verrà lanciato ufficialmente il 30 Giugno, come parte di iOS 8.4. Per scoprire i prezzi degli abbonamenti in Italia cliccate qui.
Via | MacRumors
Leggi o Aggiungi Commenti