Dagli ultimi rumor emersi nel web, capiamo che il rivoluzionario metodo di pagamento di Apple, per ora esclusiva degli Stati Uniti, inizia a penetrare anche in territorio extra statunitense. Non tutte le nazioni paiono però essere estremamente propositive all’adozione di Apple Pay: in Cina, ad esempio, il servizio riscontra notevoli difficoltà di lancio.
UnionPay, l’unico circuito che si interessa dell’emissione delle carte di credito nella terra di mezzo, pare essere molto riluttante nel cedere le percentuali sulle commissioni richieste durante le trattative per la diffusione di Apple Pay in Cina. I principali carrier telefonici, China Unicom e China Mobile, hanno già diffuso il proprio metodo di pagamento NFC, ma questo è comunque strettamente legato al circuito UnionPay per il trasferimento di denaro dai conti correnti dei clienti.
Oltre alle problematiche di tipo gestionale, il nocciolo della questione paiono essere le già citate commissioni richieste per le singole transazioni in Apple Pay: negli US, ad esempio, Apple riceve dallo 0.15% al 2% sulle transazioni il che si traduce in oltre un centesimo e mezzo di ricarico fisso, commissione che le banche cinesi non sono assolutamente propense ad accettare.
Via | MarketWatch
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