Chi ha seguito con attenzione le notizie e soprattutto i rumor che sono legati ad Apple e nello specifico ad Apple Watch, ricorderà probabilmente che dello smartwatch made in Cupertino si parlava veramente da diverso tempo. Il team di progettisti, infatti, ha lavorato veramente a lungo per trovare il connubio perfetto tra design e funzionalità. Le storie che hanno poi portato alla realizzazione del dispositivo sono state raccontate oggi da Wired.
Le storie raccontate nell’articolo di Wired sono state stese grazie ad interviste tenute a Alan Dye, responsabile dell’interfaccia, e di Kevin Lynch, VP of Technology, figure che potremmo definire essenziali nella gestazione biennale di Apple Watch.
Quando Lynch è stato assunto in Apple, il progetto Apple Watch era già partito ma era ancora uno sfocato miraggio privo di dettagli (basta pensare che c’era in ballo l’aggiunta di una click wheel in stile iPod). Il futuro VP, era completamente allo scuro del ruolo che avrebbe ricoperto in azienda e tutto gli venne spiegato in due giorni di full immersion in cui si specificavano gli obiettivi dell’azienda per un prodotto di cui non avevano nemmeno un prototipo.
Dye racconta che il concepimento di Apple Watch è avvenuto durante la progettazione di iOS 7 e che, per quanto riguarda il software, il principio di progettazione è stato la rapidità nel raggiungere la funzione ricercata in un massimo di 3 step. Le funzioni che, per un motivo o per un altro, non si adattavano a questo principio venivano estromesse dal progetto.
Un anno intero è stato creato alla creazione del motore Taptic: in alcune fasi di lavorazione le vibrazioni dei feedback tattili erano fastidiose e altre volte troppo leggere per essere percepite dall’utente.
Al fine di simulare il tutto, inizialmente il team di sviluppo utilizzava un iPhone legato al polso con un apposito laccio…questo l’inizio di uno dei prodotti che avrebbe nuovamente rivisitato il concetto di tecnologia in stile Apple.
Via | Wired
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