Poche ore dopo la premiere di ‘Steve Jobs: The Main In The Machine‘ al SXSW di Austin, in Texas, i media hanno pubblicato le prime recensioni del film. Il The Guardian osserva che il documentario ritrae Jobs come “un uomo con un talento abbagliante e un fuoco monomaniacale, ma assolutamente privo di empatia“. Questo perché il regista Alex Gibney ha mostrato anche alcuni comportamenti poco piacevoli del co-fondatore di Apple che in genere vengono messi in ombra dai suoi successi.
Il SVP di Apple Eddy Cue, poco dopo la messa in onda del documentario, ha espresso tutto il suo disappunto su Twitter, descrivendo il film come una visione erronea e meschina del suo amico e collega, e non un riflesso dello Steve che egli conosceva. Cue ha aggiunto poi che il miglior ritratto di Steve Jobs è quello che emerge dal libro “Becoming Steve Jobs”, che verrà pubblicato a breve.
Very disappointed in SJ:Man in the Machine. An inaccurate and mean-spirited view of my friend. It’s not a reflection of the Steve I knew.
— Eddy Cue (@cue) 16 Marzo 2015
Best portrayal is about to be released – Becoming Steve Jobs (book). Well done and first to get it right.
— Eddy Cue (@cue) 16 Marzo 2015
Anche l’Hollywood Reporter ha giudicato negativamente il docu-film, descrivendolo come “un film che si basa sui suoi misfatti e aspetti negativi, non alla ricerca di un ritratto completo, ma nello spirito di un pubblico ministero che sa benissimo che l’imputato non era una santo“.
Via | MacRumors
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