Il responsabile del reparto design di Apple Jonathan Ive è stato intervistato da Nick Foulkes del Financial Times riguardo il processo utilizzato per il design dell’Apple Watch. Ive descrive l’Apple Watch come “il prodotto più personale” che Apple abbia mai creato, con “migliaia e migliaia di ore di test e valutazione” investite nei dispositivo.
Anche adesso che il design dell’Apple Watch è incredibilmente maturo ed ha attraversato migliaia e migliaia di ore di test e valutazione, stiamo ancora lavorando e migliorando. Stiamo cercando di mantenere tutto fluido per il più possibile perché tutto è interconnesso. I prodotti migliori sono quelli dove tutti gli aspetti sono ottimizzati pur essendo ben consapevoli di quello che potrebbe diventare il prodotto.
Tutti noi conosciamo il lavoro meticoloso che Ive da anni applica nei dispositivi che noi usiamo tutti i giorni, ed è anche grazie a questo che il design dell’Apple Watch rispecchia anche questa volta una cura meticolosa per i dettagli, senza lasciare nulla al caso.
Una delle cose che mi hanno colpito – ha affermato Ive – era quanto spesso guardavo il mio orologio e riguardarlo subito dopo, perché non avevo compreso che ora era. Se avessi guardato qualcosa sul mio telefono, a causa del tempo utilizzato per toglierlo dalla tasta o dal mio zaino, ci avrei fatto certamente più attenzione. Mi piace molto questo senso di essere incurante e di dare una sempre occhiata. Penso che per certe cose il polso è perfetto per posizionare questa tecnologia.
Quello che c’è di strano in Apple è che abbiamo un piccolo e focalizzato portfolio di prodotti, quindi tutto quello che facciamo è importante. E mentre l’orologio è un’estensione della funzionalità del telefono, per noi si tratta di una nuova piattaforma. Abbiamo investito tantissimi soldi e lottato con i problemi.
Come sappiamo per Apple anche l’imballaggio è importante e per la prima volta viene fatto riferimento anche al packaging dell’Apple Watch, in particolare per la versione Edition che verrà realizzata con materiali di alta qualità come pelle in anilina tinta all’esterno e un materiale di pelle scamosciata all’interno.
Non volevamo che il packaging fosse una sorta di scorciatoia per il valore, dove la scatola avesse bisogno di essere grande e che avesse materiali costosi. Ci è sempre piaciuta l’idea che se siamo pesanti nel nostro pensiero, possiamo essere leggeri nell’implementazione. Quindi c’è grande virtù, penso, nel mantenere la scatola piccola: almeno, è la scelta giusta per il rispetto dell’ambiente, sono più facili da spostare e non ci si ritrova il guardaroba pieno di grandi scatole di orologi che poi non andrebbero utilizzati.”
Non mancano ovviamente riferimenti al passato e all’amico e collega Steve Jobs.
Penso a quello che ha preoccupato Steve nel 1970: si stava creando la potenza inarrestabile del personal computer. E quando è tornato ad Apple nel 1996, la prima cosa a cui abbiamo lavorato insieme è l’iMac, che era un personal computer per l’utenza media. Quindi penso che il contributo di Apple è sempre significativo quando prova a creare prodotti personali. E questo orologio è chiaramente il più personale che abbiamo creato.
Via | MacRumors
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