Come sappiamo, l’avvento di iOS 8 ha intensificato la protezione di alcuni dati sensibili riguardanti gli utenti. Tali dati vengono crittografati in codici di cui nemmeno Apple stessa conosce la chiave rendendone quindi impossibile l’utilizzo. L’azienda è quindi impossibilitata a fornire alcune informazioni nel caso gli inquirenti stiano indagando sua una persona in particolare e così la polizia di New York si scaglia contro Apple con parole dure.
Nonostante siano concordi sul fatto che la privacy degli utenti va tutelata a tutti i costi, le forze d’ordine di New York esprimono un forte dissenso sulla crittografia utilizzata dalle grandi aziende di elettronica e in particolar modo da Apple con l’avvento di iOS 8. La richiesta mossa è quindi quella di obbligare tali aziende a dare accesso ai dati contenuti nei dispositivi degli utenti nel caso venga aperta un’indagine.
Non è certo la prima volta che iOS 8 riceve critiche di questo genere. In passato ad esempio il vice procuratore generale James Cole pronunciò la frase: “Un giorno un bambino morirà a causa della crittografia di iOS 8”.
In obiezione a Cole arrivò l’esperto in sicurezza Sawell che definisce queste accuse teoriche e imprecise poiché la polizia ha mezzi abbastanza potenti e alternativi anche per accedere ad informazioni di utenti iPhone. I tabulati telefonici, ad esempio, possono essere rintracciati tramite i vettori cellulari e molto altro ancora può essere ricavato da iCloud in cui è presente un criterio di crittografia differente.
Via | 9to5mac
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