Quando si parla di sicurezza, virtuale e non, vale realmente il detto “Ogni mezzo è lecito”? Questo quello che si stanno chiedendo i cittadini statunitensi dopo che un giudice federale del New Jersey ammette la creazione di un account di copertura su Instagram del corpo di polizia a fini di indagine.
Daniel Gatson, rapinatore, ha scontato una pena di circa 10 anni in carcere negli anni ’90. Una volta ritornato libero nel 2012 però, ha subito ripreso la sua attività criminale. Al fine di raccogliere nuove prove sui crimini commessi da Gatson, la polizia ha usato diversi mezzi.
Il criminale disponeva anche di un account Instagram privato ma ha commesso l’errore di mettersi in contatto con un poliziotto che aveva creato un contatto di copertura. Durante il processo, Gatson ha richiesto che le prove raccolte con questo mezzo venissero soppresse poiché violavano il quarto emendamento (controlli, sequestri e perquisizioni immotivate). Il giudice che ha seguito il caso ha però rifiutato la richiesta affermando che è nel potere di ricerca della polizia usare anche i social network per la raccolta di informazioni.
Via | Fusion
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