Secondo quanto riportato da Ars Technica, anche il Nexus 6 avrebbe dovuto includere un sensore per il riconoscimento delle impronte digitali. A seguito del lancio del TouchID sul primo iPhone, non solo Motorola ma anche altri giganti della tecnologia tentano di inserire un servizio di riconoscimento delle impronte sui propri smartphone, ma come mai questi progetti falliscono continuamente?
Su prodotti come il Galaxy S5 ed il Note 4, Samsung ha scelto di utilizzare il Validity Sensor realizzato da Synaptics. In molti però, tra cui Ed Baig di USA Today, non lo reputano molto valido ed assolutamente non regge il paragone con il TouchID di Apple utilizzato a partire dall’iPhone 5S.
Per il Nexus 6, Google e Motorola avevano pensato ad un sensore diverso dal TouchID, dove è sufficiente pogiare il dito sul tasto Home per la lettura dell’impronta. Con la soluzione di Google la lettura dell’impronta sarebbe avvenuta attraverso uno swipe, proprio come fa Samsung, ma l’operazione andrebbe eseguita ad una certa velocità altrimenti l’impronta non potrebbe essere riconosciuta.
Il sensore non funzionava così bene perchè risultava difficile per un utente medio approcciarsi al sistema. In aggiunta Google non è riuscita a terminare in tempo le API necessarie per interfacciare il sensore al sistema operativo per certificare la massima sicurezza possibile.
L’argomento della sicurezza, è da sempre è stato al centro dei prodotti Apple fin dall’integrazione di adeguate strutture nel processore A7 che, con l’utilizzo del suo Secure Enclave, impediva l’hackeraggio biometrico del dispositivo. Il livello di sicurezza è tale che nemmeno sviluppatori di terze parti sono direttamente autorizzati ad accedere al sensore.
In pratica i falliti tentativi di Google, Motorola e Samsung di offrire una soluzione funzionalmente competitiva ma soprattutto ugualmente sicura del Touch ID di Apple (ora esportato anche sugli iPad e implementato nell’utilizzo di Apple Pay) fa pensare ad una carenza di base del sistema operativo Android in quanto open source.
A differenza degli altri produttori, Apple nel 2012 ha acquisito la AuthenTec che l’anno prima aveva prodotto un sensore a cui nessuno sembrava essere interessato a causa del prezzo elevato. E’ proprio questa acquisizione che ha portato alla produzione del TouchID a cui, alla soglia del 2015, qualitativamente ancora nessun riesce ad avvicinarsi.
Via | AppleInsider
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