L’i’m SpA è la società italiana che nel 2012 ha lanciato sul mercato, grazie al lavoro di Manuel Zanella e Massimiliano Bertolini, il primo smartwatch al mondo, ovvero i’m Watch. Purtroppo dopo due anni, a causa di una concorrenza troppo forte di Samsung e soprattutto di Apple, la società ha deciso di interrompere le vendite del dispositivo.
La notizia è stata data il 19 Settembre 2014 tramite un comunicato stampa ed è stata riproposta oggi dal Corriere della Sera.
i’m SpA comunica oggi (19 Settembre) la decisione di interrompere le vendite di i’m Watch a partire dal 1° Ottobre prossimo e di sospendere il progetto i’m Tracer, uscendo così dal business della “Wearable Technology”. Autentica pioniera in questo settore, l’azienda ha preso questa decisione per via dell’acceso concorrenza che si è creata sul mercato degli smartwatch con la presenza di grandi aziende multinazionali che possono contare su una straordinaria potenza finanziaria e tecnologica. Uno scenario competitivo che di fatto ha confermato una volta di più come il “first mover” di un settore difficilmente riesca poi a conquistare il mercato di riferimento.
Eppure le prime vendite sorridevano alla startup italiana, finanziata anche da Ennio Dorsi, il patron di Banca Mediolanum: Nel giugno 2012, pochi giorni dopo il lancio, le prenotazioni raccolte online sul prezzo base di 350 euro furono 10 mila. Ma c’erano anche versioni in metallo prezioso da 13 mila euro acquistate, in diverse unità, da una ricercata clientela araba e russa. Il bilancio 2013, invece, è stato catastrofico. Le vendite hanno toccato i 4,2 milioni con perdite appena al di sotto dei quattro milioni. Inutile il lancio di ‘I’m Jewel’, dispositivo di fascia alta, sinonimo di bellezza estetica e tecnologia, che doveva risollevare le sorti della società.
Il finale, purtroppo, lo conoscete già.
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