Ad ogni generazione, succede che l’utenza ritenga i device o comunque gli hardware che si hanno a disposizione in quel momento la massima espressione della tecnologia. Se si pensa che i primi lettori mp3 erano ingombranti unità alimentate a batteria da 126 MB mentre oggi storciamo il naso vedendo smartphone da 16GB, ci rendiamo conto di quanto tutto sia in continua evoluzione. Secondo Toshiba, la prossima evoluzione colpirà gli Hard Disk.
Yasuo Naruke, presidente della divisione semiconduttori di Toshiba, vede da un lato i principali produttori intenti nello sforzo di progettare unità con decine di TB di capienza, ma dall’altro vede nei prossimi 10 anni la fine dei dischi rigidi. Fine causata dai sempre più competitivi SSD.
Secondo Naruke, gli HHD avranno un percorso di questo tipo:
- Nel 2016 gli SSD saranno competitivi con gli HD da 15.000 RPM sia in termini di capacità di memorizzazione che in quanto a costi.
- Nel 2021 le unità SSD competeranno con dischi rigidi da 2,5″ a 11.000 RPM.
- Il 2025 vedrà la parità di costo tra dischi rigidi e SSD così da convogliare completamente l’utenza verso un prodotto migliore.
Come già accennato, la risposta dei produttori di HD a queste considerazioni è la progettazione di unità con capienza di 20 o anche 30 TB al fine di rendere gli HD più competitivi rispetto alla tecnologia degli SSD che li ha praticamente superati.
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