Non è la prima volta che le condizioni lavorative degli operai nelle aziende che forniscono Apple sono sotto il mirino della critica. Anche Foxconn, infatti, è stata attaccata più volte sotto questo punto di vista. Questa volta sono due aziende cinesi di Quanta a subire il il report della FLA.
La FLA (Fail Labour Assosiation), un ente senza fini di lucro che unisce università, aziende e civili, lo scorso Agosto ha avviato un’indagine con Apple su due fabbriche Quanta di Shanghai e Changshu. In seguito a tale investigazione sono state scoperte violazioni sui salari, sugli straordinari e su altre normative del lavoro.
In entrambe le aziende, durante i picchi di produzione, sono stati violati i principi del riposo settimanale. Questi dati sono emersi in seguito alle interviste di centinaia di operai il cui quadro descritto coincideva verso una situazione non proprio positiva.
Tra le due aziende, la situazione più tragica è stata riscontrata nella fabbrica di Changshu in cui gli operai hanno lavorato anche per 16 giorni ininterrotti. Numerose anomalie sono state anche riscontrate su salari e straordinari: i nuovi assunti, nei giorni di malattia, hanno subito una riduzione del salario dell’80% mentre gli operai che lavoravano da due anni nello stabilimento hanno subito una riduzione del 60%.
Apple, in quanto collaboratrice attiva dell’ FLA, ha subito preso la situazione a cuore sin da quando il New York Times ha puntato i riflettori sull’azienda cinese.
Lo stesso Tim Cook, in una nota sull’accaduto, specifica quanto questo sfruttamento non sia utile a nessuno, e rinnova il suo impegno affinché situazioni del genere non si ripetano.
Via | Macrumors
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