Un’associazione di ipovedenti americana sta pensando a come comportarsi nei confronti di Apple, società considerata, almeno fino al 2008, come loro grande alleata. Il motivo del disappunto nasce dall’esistenza di un forte divario nel mondo della tecnologia mobile. Smartphone e tablet sono in continua evoluzione e fanno sempre più parte della vita dell’uomo, migliorandola. Gli ipovedenti, però, si sentono quanto mai esclusi da questo processo.
La richiesta è chiara: più funzioni di accessibilità per le app di terze parti. Molte sono state le applicazioni per dispositivi mobili che hanno migliorato la vita di ipovedenti: Leggere la posta elettronica in movimento o le indicazioni stradali per un ristorante sono funzioni quanto mai essenziali in questi casi. Molti giovani non vedenti non sentono più la necessità di imparare il Braille, dal momento che Siri e/o altri assistenti vocali possono leggere quanto serve.
Quando però le applicazioni, sopratutto quelle importanti di terzi, non funzionano come dovrebbero, o meglio, non sono state sviluppate per tutti gli utenti, le cose possono diventare realmente difficili. Proprio per questo motivo, nel 2008, la Federazione Nazionale dei Ciechi ha inviato una richiesta ad Apple, esortandola a spingere gli sviluppatori a tenere in considerazione le funzioni per le persone con questo genere di problemi. In seguito ad un’indagine del procuratore generale del Massachusetts sull’accessibilità della applicazioni presenti in App Store, Apple ha pagato $ 250.000 ed ha aggiunto didascalie e altri miglioramenti per l’accessibilità in iTunes. Da allora le funzionalità per iPhone, iPod e iPad sono aumentate in gran numero.
La NFB (National Federation of Blind) non è però rimasta soddisfatta. Michael Hingison, membro del board californiano di NFB, ha infatti spiegato che una soluzione come quella del 2008 potrebbe essere l’unica possibile.
Apple ha già da tempo delineato le linee guida per gli sviluppatori su come migliorare le funzioni per l’accessibilità. Un esempio sono i pulsanti di etichettatura che possono essere letti da VoiceOver, software Apple.
E’ importante ricordare che la società di Cupertino è sempre stata vicino alle persone disabili. Nel 2013 il CEO Apple Tim Cook, in un discorso tenuto alla Auburn University, ha affermato che le persone con disabilità lottano di continuo per vedere rispettata la loro dignità e che spesso sono lasciati all’oscuro dei progressi tecnologici che sono invece una fonte di emancipazione e di realizzazione per gli altri.
Via | YahooFinance
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