Sarà capitato almeno una volta, nella vostra vita da utilizzatori di smartphone, di incappare in un gioco che inizialmente giudicato “simpatico” ha in seguito divorato il vostro tempo nonché la vostra sanità mentale. Se vi è capitato di non riuscire a smettere di giocare a titoli come Angry Birds e Candy Crush Saga, non temete! Non è un vostro problema, c’è una ragione scientifica.
Il portale The Guardian ha tenuto un’intervista con lo psicologo Dr. Simon Moore e alcuni sviluppatori di Lumo Developments. Il topic della discussione, era come, giochi oggettivamente elementari in grafica e obiettivi, potessero creare una forte dipendenza negli utenti.
Uno dei fattori che gli sviluppatori considerano in fase di progettazione sono le abitudini dei gamer su device portatili. La maggior parte degli utenti che utilizza il proprio smartphone o tablet per giocare, finisce per voler o dover fare altre cose con il proprio dispositivo e non può quindi permettersi di giocare a titoli che gli richiedano un tempo di gioco continuo. Se ci pensiamo, infatti, giochi come Angry Birds sono si giocabili all’infinito, ma danno al contempo la possibilità di essere messi in pausa lasciando il giocatore fare altro senza compromettere il gioco stesso.
Altro elemento da considerare, continua il Dr. Moore, è creare titoli che non siano emotivamente stimolanti e che mirino a poche ed elementari mansioni ripetute più volte con leggere varianti. Tutti coloro che hanno giocato a titoli come Flappy Bird or Pet Rescue Saga potranno confermare che l’ultimo rischio che hanno corso durante una partita è quello di essere emotivamente travolti dal titolo (se si escludono esplosioni di rabbia).
Altra strategia per creare titoli che creano dipendenza è improntare il gioco non tanto sulla velocità ma sulla strategia a lungo termine. Un provvedimento del genere (in titoli come Angry Birds), oltre a mantenere l’utente più tempo all’interno del gioco, lo invoglierà ad acquisti in-app al fine di affinare la sua tecnica di gioco. Riflettere su una strategia di gioco,infine, conferisce all’utente la sensazione di avere uno scopo da perseguire e la conseguente soddisfazione in caso di successo.
La prossima volta che vi renderete conto di aver speso ore combattendo malvagi maiali o accoppiando caramelle, riflettete su quanto detto e fateci sapere se secondo voi le teorie del Dr. Moore sono fondate.
Via | Bgr
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