Si è molto parlato in passato dell’accordo stipulato tra i big di società della Silicon Valley come Google, Apple, Intel, Adobe. Secondo tale accordo, le compagnie coinvolte si impegnavano a non rubarsi vicendevolmente i dipendenti. Tale provvedimento, oltre a proteggere tutto il know how che un dipendente porta via con se quando lascia un’azienda, avrebbe permesso alle aziende di risparmiare somme notevoli. Ecco come come si conclude la vicenda.
Il risparmio che le aziende ottenevano a seguito dell’accordo preso era da commisurarsi in aumenti di stipendi e impedimenti di carriera di varia natura. Una volta emerso il patto, il provvedimento diretto contro i big del mercato era una vera a propria class action che coinvolgeva circa 64mila dipendenti.
Secondo un rapporto di Reuters, il risarcimento sarà pari a circa 342 milioni di dollari (circa 5000 dollari per dipendente coinvolto), una cifra che sembra decisamente accettabile se si considera che l’intera class action sarebbe potuta costare 9 miliardi di dollari.
Il patteggiamento ha però ottenuto reazioni diverse a seconda delle aziende: Apple, Google e Intel non hanno commentato l’accaduto mentre Adobe continua a ribadire la sua estraneità all’accaduto, affermando di aver ceduto alla richiesta di patteggiamento solo per evitare ingenti spese legali.
Via | Macrumors
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