L’esperienza dei giochi clonati presenti su App Store non si limita solamente a Flappy Bird, ma si estende anche a moltissimi altri titoli di successo ed uno di questi è Threes!, gioco sul quale si basano 1024, 2048 e molti altri.
Threes! è un titolo di successo lanciato su App Store ad inizio anno che consiste nel dover sommare tra di loro i numeri presenti in una griglia per formarne i multipli. Gli sviluppatori dell’applicazione sono Greg Wohlwend e Asher Vollmer, i quali hanno impiegato 14 mesi di duro lavoro per la creazione del gioco. Sono però bastate poche settimane dalla sua uscita in App Store perché si materializzassero una lunga serie di applicazioni cloni che stanno minando il successo dello stesso Threes!.
L’originale Threes! è disponibile su App Store al costo di 1,79€, quindi c’era da aspettarsi che qualche altro sviluppatore, prima o poi, avrebbe rilasciato un clone gratuitamente, supportato dalla pubblicità. E così è stato, col rilascio di 1024.
Poco dopo però, tramite una web-app è stato reso disponibile un altro clone chiamato 2048, basato su 1024. Questa web-app era stata creata poiché il suo creatore era stanco di non poter sfruttare l’applicazione Threes! in quanto non compatibile col proprio dispositivo. La web-app però era difficile da utilizzare per la mancanza di animazioni, e quindi dopo qualche giorno ne è sbucata fuori un’altra, sviluppata da un italiano, il quale specifica di aver preso l’idea da altre applicazioni ed infatti non ha alcun ritorno economico.
Ancora una volta però è bastato poco e su App Store ha scalato la classifica l’applicazione 2048: graficamente è identica alla web-app italiana, ma differisce nel fatto che lo sviluppatore è un’altra persona e che questa volta il lavoro viene supportato dalla pubblicità.
Gli sviluppatori di Threes! si sono quindi fatti sentire attraverso una lunga lettera pubblicata sul sito ufficiale dell’applicazione. Greg ed Asher si dicono amareggiati per questa situazione, non tanto per gli introiti calati in seguito alla pubblicazione dei cloni, ma per il fatto che vedono il loro duro lavoro di 14 mesi buttato al vento.
Questa vicenda mostra quindi quanto sia difficile farsi valere su App Store quando si è sviluppatori indipendenti. Purtroppo le capacità da sole non bastano quando ci si trova confrontati a sviluppatori senza scrupoli o aziende software molto più grandi. Per vincere su App Store serve la bravura, ma anche una grandissima dose di fortuna e mettere in conto che l’onestà degli altri non sempre è di casa.
Via | Tech Crunch | The Verge
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