Importanti cambiamenti sono in arrivo per tutti coloro che utilizzano uno spazio di archiviazione online. Google infatti riduce significativamente il suo listino prezzi per l’archiviazione in Drive. Che questa scelta di mercato influenzi anche il mercato Apple e il relativo iCloud?
Il nuovo listino prezzi di Google prevede la concessione di 100 GB di archiviazione a soli 1.99 $ rispetto ai precedenti 4.99$, 10$ per l’utilizzo di un TB rispetto ai precedenti 50$, e 10 TB al costo di 99.99 $. Tale spazio di archiviazione può essere liberamente distribuito tra Drive, Gmail e Google+ Photos.
Nonostante tali prezzi siano applicati mensilmente, la loro economicità rende decisamente meno conveniente l’alternativa iCloud di Apple in quanto la quota annuale per 15 Gb di archiviazione è pari a 20$, 50 $ per 25GB e 100$ per 55GB (compesi i 5Gb che Apple fornisce ad ogni utente che risultano comunque miseri se rapportati ai 15GB gratuiti offerti da Google).
Considerando quindi che il massimo spazio di archiviazione concesso in iCloud è di 55GB, pare impossibile anche effettuare un backup completo dei device da 64 e 128 GB.
Il rapporto prezzi risulta essere fuori paragone, poiché per un GB di archiviazione Google richiede ai suoi user un prezzo di 24 cent annui, mentre Apple ricarica con un prezzo di 1.8$.
Sicuramente c’è da dire che il tipo di servizio offerto è qualitativamente diverso, e che mentre l’archiviazione di Google funziona come uno storage “campato in aria” quello effettuato con iCloud risulta essere molto più integrato con dispositivi iOS e Mac.
Spezzando una lancia in favore di Apple possiamo inoltre dire che per quanto riguarda l’archiviazione di massa all’interno dei device i prezzi sono molto competitivi. Basta calcolare che solitamente in dispositivi iOS un ulteriore scaglione di memoria di massa costa circa $100 ed è rappresentato da 16 GB, praticamente 16 centesimi per GB.
Riuscirà Apple a mantenere la sua clientela magari offrendo prezzi ancora più competitivi? Siamo in attesa delle vostre opinioni.
Via | 9To5Mac
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