Con 3.572 foto al minuto (ovvero 5 milioni di immagini condivise sui principali social network al giorno), in Italia la parola d’ordine sembrerebbe proprio essere: “SCATTARE!”. Da quando poi è scattata la mania dei selfie, questa tendenza a rendere pubbliche le proprie fotografie sembra davvero inarrestabile. Ma cosa ne pensano gli italiani di questo fenomeno?
La risposta ce la svela una ricerca di Kingston Technology -il principale produttore indipendente di memorie del mondo- che conosce da vicino il mondo della fotografia, fornendo da anni svariati modelli di schede di memoria, da quelle professionali a quelle per un pubblico più ampio.
Partiamo con un po’ di storia. Può apparire un po’ vintage il suono della parola “polaroid”, ma cosa suscita nei nostri connazionali? Il 61% ritiene che, per quei tempi, è stata un modo rivoluzionario di fare foto, pioniere delle abitudini di oggi di avere immediatamente la foto a disposizione. Il 35% lo considera, nostalgicamente, un caro vecchio ricordo da non dimenticare. Solo il 4% la ritiene una tecnologia assolutamente superata che non ha più ragione di esistere.
Se si parla, invece, di rullino fotografico, il 40% degli intervistati rivive l’emozione della corsa dal fotografo al rientro delle vacanze, con la speranza di avere un ricordo tangibile di quei giorni meravigliosi. Il 29% ripensa all’ansia da “fine rullino”, mentre il 19% lo ricollega al panico di “bruciare” tutte le foto nell’estrazione del rullino dalla macchina fotografica.
Con la tecnologia di oggi, scattare è diventato davvero immediato, forse anche troppo. Cosa ne pensano gli italiani? Il 57% auspica a un po’ di selezione da parte di chi abusa del tasto “SHOT”, mentre al contrario, il 31% sembra soffrire di sindrome dello “scatto facile”. Ma l’innovazione non solo offre la possibilità di fare foto sempre e ovunque: consente anche ai meno avvezzi di modificare le proprie foto.
Oggi infatti, mancanza di luce, imperfezioni e colori pallidi non sono più un problema grazie ai vari filtri selezionabili sui dispositivi, utilizzati dal 46% solo se è il caso di aggiustare e correggere l’immagine. Stessa percentuale (46%) per chi invece preferisce largamente l’effetto naturale (se una foto viene male si cancella e si scatta di nuovo).
Una foto su 5 sarebbe creata appositamente per essere condivisa in digitale con i propri amici e conoscenti: secondo la ricerca di Kingston Technology, il 46% si limita a farlo solo quando ha qualcosa di davvero interessante, mentre il 13% lo fa almeno una volta al giorno. Il 39% pubblica immagini di viaggi, vacanze o party con gli amici, mentre il 24% è rimasto affezionato ai classici ma sempre piacevoli panorami. Seguono a ruota le foto con il partner (14%), le prelibatezze culinarie (8%), i “selfie” (8%) ed i cuccioli (7%).
Una curiosità sui selfie? Il 62% dichiara stizzito di lasciare in esclusiva alle celebrities gli autoscatti: e come si spiega la febbre di foto fatte da sé che impazza sul web tanto da diventare la parola dell’anno?
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